MONZA

Monza, Galliani lancia l'allarme: "Rischio collasso se non si finisce"

L'amministratore delegato del club brianzolo: "La stagione va portata a termine, ovviamente in sicurezza"

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Mentre non è ancora chiaro se e quando il calcio potrà ripartire, arriva il monito di Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, che ai microfoni de "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento lancia l'allarme: "Se non si finisce la stagione tutto il sistema calcio rischia di collassare".

A partire dalla base: "In Serie D non ci sono ricavi, in Serie C quasi - sottolinea l'ex ad del Milan - La C perde 120 milioni l'anno che sono messi da 60 imprenditori con una media di due milioni ciascuno. Temo che la crisi economica che colpirà in maniera forte il nostro Paese impedirà a questi 60 signori di mettere i soldi anche l'anno prossimo. Ma Serie C e Serie D svolgono un compito sociale, tolgono i ragazzi dalle strade e bisogna trovare qualche sistema per far sì che questo compito venga riconosciuto. Per serie A e B bisognerà invece capire quale sarà il comportamento del pubblico, degli sponsor e delle tv. Bisogna valutare quale soluzione farà meno danni al calcio".

Chiaramente i tempi della ripresa dipenderanno dall'evolversi dell'emergenza coronavirus, la stagione va finita "in sicurezza, senza fare male a nessuno o aumentare i contagi", ma secondo Galliani finirla è una questione di sopravvivenza: "Se interrompiamo la stagione ci sarà una grande riduzione dei ricavi per cui secondo me la soluzione va trovata facendosi affiancare da un grande advisor che valuti caso per caso, se sia più conveniente concludere al 30 giugno, al 30 luglio o al 30 agosto e così via, perché ciascuna soluzione comporta ricavi molto diversi fra loro". 

"Auspico che venga presa la strada che porti meno riduzione dei ricavi, soprattutto in Serie A - ha aggiunto Galliani - Il calcio italiano ha un'infinità di miliardi di debiti, i mancati ricavi potrebbero portare molte squadre in Serie A sull'orlo del collasso e bisogna trovare anche un sistema per evitare i contenziosi con le tre fonti di ricavo: pubblico, sponsor e pay-tv". 

Il taglio degli stipendi? "Abbiamo anticipato i tempi perché quello che propone la Serie A è quello che ho fatto io: tagliarsi l'ingaggio del 10% significa non pagare una mensilità e se ad aprile non giocheremo, non pagheremo il 50% della mensilità anche di aprile".

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