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MONDIALI 2022, AMBASCIATORE QATAR: "LAVORI COMPLETATI ALL'80%"

03 Set 2019 - 14:01

Il Mondiale del Qatar avanza a piccoli passi. Mancano poco più di tre anni al via (21 novembre-18 dicembre) ed è arrivato il momento della presentazione del logo che accompagnerà la marcia verso la fase finale della prima Coppa del mondo ospitata da un Paese mediorientale. Un evento dai risvolti storici per almeno due motivi: il primo è legato alle condizioni climatiche; il secondo alla collocazione
invernale (è la prima volta che accade dalla prima edizione disputata nel 1930 in Uruguay). Stasera, alle 20,22 di Doha (in Italia saranno le 21,22), contemporaneamente in 23 Paesi, verrà svelato il simbolo di
'Qatar 2022', attraverso una campagna digitale che prevede la proiezione del 'marchio' sugli edifici piu' importanti del Paese ospitante; a Milano il logo si potrà osservare sull'Arco della Pace, in piazza Sempione. "Sarà un grande evento - ha spiegato Abdulaziz Ahmed Almalki, ambasciatore del Qatar in Italia -. Il nostro Paese è pronto per questa grande kermesse. Abbiamo costruito stadi e infrastrutture: l'80% delle opere è gIà completato, lo sono anche i campi di allenamento. Abbiamo mantenuto tutti i nostri impegni, siamo assolutamente in linea con i tempi. Sarebbe bello, lasciatemelo dire, se in finale nel 2022 arriverassero il Qatar e la Nazionale azzurra". Una nave qatariota, la Fattah Al Kheir (letteralmente 'Nave del buon augurio', ndr) gettera' le ancore a Venezia per dare il la' alla proiezione del logo dei Mondiali 2022. "Abbiamo superato l'assedio, che qualcuno chiama blocco, di alcuni paesi e, grazie a una proficua collaborazione con le aziende italiane, siamo riusciti a tenere fede ai nostri impegni - riprende l'ambasciatore Almalki -. La costruzione di due stadi è stata affidata ad altrettante ditte italiane e di una parte della costruzione della linea della metro si occupa un'azienda del vostro Paese". Nel 2022 in Qatar potrebbero esibirsi le squadre di quegli Stati che da tempo hanno rotto i rapporti con l'emirato: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Egitto, oltre alle Maldive. "Noi lavoriamo con tutti - ha detto l'ambasciatore qatariota - le richieste della Fifa saranno applicate alla lettera. Abbiamo partecipato, e vinto, alla Coppa d'Asia ad Abu Dhabi, vogliamo confermarci. Il calcio unisce il popoli, non li
divide: spero che questo avvenga anche fra tre anni".

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