Tassotti rilancia il Milan: "Finalmente una squadra che possa stare nel gruppetto di testa"

L'ex difensore: "Bella svolta a livello societario, prima c'erano troppi interisti. E su Gattuso, Leonardo e Ancelotti..."

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Non è mai stato uno che parlasse molto, quindi vederselo in prima pagina e protagonista di una lunga intervista è già qualcosa che fa una certa impressione. Fa pensare, anche, pensare che gli sia tornata voglia di Milan. E d'altronde Mauro Tassotti ha attraversato gli ultimi trent'anni abbondanti della storia della società, da giocatore prima e tecnico in seconda dopo, e nessuno poteva parlare meglio di lui di quello che è accaduto negli ultimi anni e di quello che sta succedendo adesso. "Il Milan è tornato a essere una società normale - dice alla Gazzetta -, nel senso che è tornato ad avere facce riconoscibili, a essere un club con capacità economiche importanti, che si è affidato a figure importanti. Ecco perché dico che questa sorta di rimpatriata rossonera mi piace tantissimo. Sarò sincero: ora il Milan lo seguo con più affetto rispetto a prima".

Il riferimento è ovviamente a Leonardo e Maldini oltre che a Gattuso...
"Leo e Paolo hanno l'intelligenza per essere una coppia di successo e in più hanno l'aura dei campioni. Sono felicissimo per loro. Parliamo di persone rispettate ovunque, non solo dal mondo milanista. Basta pensare a cosa è successo a Madrid. Per quanto riguarda Gattuso, non ci si poteva dimenticare di ciò che ha fatto lo scorso campionato, era giusto dargli l'opportunità di cominciare dall'inizio della stagione. E' riuscito a dare un'identità precisa, il Milan è sempre stato squadra anche nelle giornate di difficoltà. L'ombra di Conte? Rino ha le palle per resistere e tener duro".

Il segno più chiaro di un cambiamento molto milanista è stato certamente il ritorno in società di Maldini, alle prese con un lavoro per lui del tutto nuovo...
"Sì, ma grazie alla sua esperienza ha una competenza globale sul calcio. Poi, è ovvio, se c'è da condurre una trattativa di mercato importante, lui sarà il primo a sapere che deve ancora imparare la materia. Era un delitto che Paolo non fosse coinvolto col Milan. Trovo assurdo che non sia rientrato prima, ma evidentemente non era convinto del progetto precedente. E come dargli torto: c'era un presidente che ci metteva la faccia pochissimo, su cui gravavano dubbi di natura finanziaria. E poi, posso dirlo? C'era troppa gente che arrivava dall'Inter... Qualcosa di esagerato. Ora invece il club ha fatto una bella svolta e finalmente c'è chiarezza".

Intanto sabato il primo avversario dei rossoneri in campionato sarà un vecchio amico: Carlo Ancelotti...
"Finalmente è tornato in Italia. E' molto bello ritrovarlo nel nostro campionato, anche lui ha contribuito ad alzarne il livello. Ha fatto un bel giro, non si è fatto mancare nulla ed è stimolante anche la destinazione: vederlo a Napoli è qualcosa di particolare e sorprendente. Grazie al suo passato e alle sue doti umane ha messo d'accordo tutti. Non credo che a Napoli si sentano orfani di Sarri, sebbene Maurizio abbia fatto grandi cose. Con Carlo è facile lavorare perché è molto pacato. Non l'ho mai visto andare in escandescenza e il motivo è tanto semplice quanto importante: lui sa molto bene che per poter aiutare la squadra occorre restare lucidi e freddi. Ha una competenza enorme che gli deriva dal lavoro con Liedholm e Sacchi. E' un allenatore molto pratico e intelligente, sta mettendo mano al Napoli senza stravolgerlo. Deve solo farlo diventare un po' meno riconoscibile e ripetitivo in alcune fasi di gioco".

Nella sua lunga esperienza milanista, Tassotti ha fatto il secondo anche di Leonardo...
"Leo sa fare un sacco di cose, è uomo di mondo e di comunicazione. Da allenatore era alla prima esperienza, il suo credo sia stato più che altro un tentativo, non so se volesse davvero fare quello. Infatti ogni tanto lo esternava. Lui amava di più l'aspetto gestionale dei giocatori, la preparazione mentale rispetto alla tattica, che infatti preferiva delegare ai collaboratori. In realtà penso che non avesse le idee chiare su cosa fare fino a pochi mesi fa (ride, ndr)".

Nel frattempo il suo primo Milan è nato e sabato si comincerà a capire a quale obiettivo possa puntare. Tassotti ha le idee chiare...
"Finalmente lo vedo nel gruppetto di testa, fra quelle cinque squadre con Juve, Napoli, Roma e Inter che si giocheranno la Champions. Ma occorrerà non sbagliare la partenza, come è successo l'anno scorso".

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