l'analisi

Milan, ripartenza lenta nel segno di Leao: ma preoccupano gli infortuni

Col Verona poco spettacolo ma fondamentali i tre punti. Pioli attende i rientri di Theo Hernandez e Calabria ma perde Krunic

di
  • A
  • A
  • A

Chissà se Stefano Pioli, quando parla di "troppa negatività attorno al Milan", si riferisce ai tifosi rossoneri? La striminzita vittoria contro il Verona è stata accolta come un brodino caldo nel fresco dell'acquazzone di San Siro. Certo, era difficile attendersi una prestazione scintillante nella prima settimana stagionale contraddistinta dall’impegno infrasettimanale, oltretutto "appesantita" dagli stop di Theo Hernandez e Calabria che hanno convinto il tecnico rossonero a proporre un 3-4-3 che, nella forma e nel gioco mostrato, potrebbe anche ricordare da vicino il febbraio scorso quando, per arginare la crisi di risultati, lo staff tecnico aveva virato sulla difesa a tre non regalando partite spettacolari ma ridando certezze, prima di tutto sotto forma di risultati. In realtà quanto visto ieri contro il Verona ha origini e svolgimento completamente diversi.

Innanzitutto, dopo la scoppola nel derby, il Milan visto contro il Newcastle nella sua tipica veste 2023/24 del 4-3-3 non era stato per nulla da buttare via, anzi: la vittoria non è arrivata solo per una concatenazione di sfortuna e imprecisione sotto porta. Nulla che quindi imponesse una repentina manovra di inversione come otto mesi fa. Il cambio modulo, di fatto, è arrivato proprio per le defezioni che anche quest'anno preoccupano non poco: persi tre terzini (anche Kalulu è ko) su quattro, Pioli ha adattato Musah esterno destro di centrocampo spostando Florenzi sull'altra fascia, non proprio due titolari, diciamolo. A quel punto la difesa a tre era obbligata, così come le scelte in attacco.

Vedi anche Milan, Pioli si prende i 3 punti col Verona: "Leao ha fatto bene, a volte c'è troppa negatività" Milan Milan, Pioli si prende i 3 punti col Verona: "Leao ha fatto bene, a volte c'è troppa negatività"

Chi ha patito di più in questo frangente è stato Reijnders, senza la forza e gli strappi di Loftus-Cheek e il lavoro d'ordine di Krunic ci si aspettava di più dall'olandese in costruzione che invece ha sofferto, non tanto nel gestire i palloni ricevuti, ma nel farsi vedere e riproporsi verso le punte. Oltretutto l'infortunio del bosniaco costringerà Pioli a rimettere mano alla mediana con Pobega, a meno di non riproporre Musah che non se l'è cavata male, come contro il Newcastle ha mostrato discreti spunti e portato freschezza. Davanti era quasi scontato che fosse Leao a dover trascinare il gruppo, in una situazione del genere diventa logico aggrapparsi ai singoli: e chi più del portoghese, tra l'altro con la fascia al braccio?

A Cagliari mercoledì sarà presumibilmente una partita rognosa contro un avversario che tendenzialmente fa giocare meno del Verona visto ieri: possibile qualche cambio, anche perché poi ci saranno due sfide delicate contro Lazio e Borussia Dortmund. Tutto dipende dai possibili (ne ha parlato proprio Pioli) rientri di Theo e Calabria, il 4-3-3 sarebbe una manna dal cielo. In caso contrario, col ripetersi del 3-4-3, altro 'brodino' in vista? Forse, ma se porta i tre punti, lo si manda giù con gusto in questo particolare momento della stagione.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti