VERSO MILAN-UDINESE

Milan, Pioli verso l'Udinese: "Momento decisivo, ritroviamo continuità"

Il tecnico rossonero alla vigilia del match coi friulani: "Leao e Rebic sono pronti"

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Il successo con la Roma ha riportato il sorriso nell'ambiente Milan dopo un febbraio difficile, ma sono gli infortuni a tenere in apprensione Stefano Pioli. Contro l'Udinese il tecnico avrà scelte pressoché obbligate in attacco, ma nella rincorsa al primo posto e a un piazzamento Champions i rossoneri non possono permettersi passi falsi: "E' il momento decisivo della stagione - ha commentato il tecnico rossonero -, dobbiamo ritrovare continuità e prestazione. Sono sicuro che le due settimane di appannamento sono state un evento eccezionale in un anno fatto benissimo".

LE PAROLE IN CONFERENZA

Il Milan ha vinto 13 partite in trasferta e 31 punti su 36 fuori casa in campionato: come lo spiega?
Senza tifosi giocare in casa o fuori casa non è poi così determinante e i risultati, non solo i nostri, lo stanno dimostrando. Certo però che giocare nel tuo stadio e nel tuo spogliatoio dovrebbe dare ancora dei vantaggi. L'Udinese è un avversario che crea difficoltà a tutte le squadre e servirà una prestazione importante.

Kjaer-Tomori hanno fatto bene a Roma: può ricapitare?
Le partite sono importanti e tutte diverse. La possibilità di scelta tra grandi giocatori è una fortuna e solamente nella mattinata proveremo l'undici titolare. Sceglieremo la squadra migliore, è vero che abbiamo vinto a Roma ma dobbiamo ritrovare continuità di risultati e prestazione.

Leao non segna dal 9 gennaio: senza Ibra e Mandzukic sarà il suo momento?
Non dimentichiamoci che fino a qualche giornata fa si parlava di un Leao molto migliorato e dentro la partita, decisivo anche senza segnare. Io sono soddisfatto di lui, partirà dall'inizio ma non va coccolato perché dal punto di vista mentale è pronto ed è cresciuto tanto. Aiuterà la squadra con le sue caratteristiche.

Si può chiedere a Leao di essere leader o ci penserà Ibrahimovic dalla panchina?
Zlatan è il nostro campione, ma il leader deve essere il nostro modo di giocare. A Roma lo abbiamo dimostrato, dobbiamo giocare con intensità e ritmo, poi abbiamo giocatori di qualità che possono trovare la giocata vincente in uno sviluppo da squadra.

Il Milan deve ancora pensare allo scudetto o meglio guardarsi alle spalle?
Non dobbiamo fare la corsa su nessuno, dobbiamo pensare a noi stessi dando continuità e trovando vittorie col nostro calcio. A Roma eravamo soddisfatti perché avevamo giocato la partita che volevamo. Ora è un momento decisivo per la stagione, restiamo concentrati sulla prossima gara e cercheremo di fare il massimo da qui alla sosta.

Come ha fatto il Milan a cambiare volto dalla Stella Rossa alla Roma?
Le due settimane delicate passate ci sono servite per rimettere a posto certe situazioni con posizioni e atteggiamento. La squadra non si è depressa, ma ha continuato a credere nel nostro lavoro. All'Olimpico siamo stati convinti e attenti, con lo spirito giusto per tutta la partita.

Sono tante le partite saltate da Ibrahimovic per infortunio: potete fare a meno di lui?
Zlatan è un'arma in più, ma la squadra ha dimostrato di poter fare bene anche senza di lui. Punteremo su certezze e gioco. 

Come sta reagendo Romagnoli?
Non è stata una bocciatura, ma una scelta per preparare al meglio la gara. Ho ovviamente parlato con lui, ci deve sempre essere rispetto e non è mai mancato da nessuno.

Rebic è un giocatore sottovalutato? Come sta?
Ante sta bene e penso che potrebbe giocare dall'inizio. E' importante per le caratteristiche che ha, sia in finalizzazione che nel lavoro per la squadra. Può attaccare la profondità e saltare l'uomo.

Rebic e Leao sono intercambiabili ancora più che con Ibra?
Lo sono anche con Zlatan. L'importante è avere tante soluzioni diverse in attacco. Leao non è un centravanti, ma un attaccante di movimento che crea spazi. I compagni dovranno essere bravi a infilarsi.

Come stanno Mandzukic e Bennacer?
Per tutta la settimana lavoreranno a parte. Mi auguro che possa tornare settimana prossima.

Cosa dovete dimostrare contro l'Udinese?
Dobbiamo provare a dimostrare che la cosa eccezionale sono state le due settimane fatte male. E' più di un anno che giochiamo ad alti livelli, ma ci può stare qualche giro a vuoto. Ora dobbiamo dimostrare di poter essere quella squadra straordinaria che siamo stati per più di un anno. Quello che abbiamo fatto fino a oggi però conta poco, conterà quello che faremo da qui alla fine.

Cosa ti fa andare avanti con lo stesso modulo? Hai avuto qualche dubbio?
Le scelte tattiche devono sempre essere ponderate tra costi e benefici. Non avevamo giocato ultimamente per capacità e concetti al nostro livello. Se i risultati e le prestazioni non arrivano nonostante i concetti, sarebbe un problema. Non sarei preoccupato di cambiare qualcosa qualora ce ne fosse bisogno. Avendo dei concetti di gioco assimilati è facile cambiare. La vittoria contro la Roma abbiamo dimostrato di essere sulla strada giusta. Ora siamo diventati un pericolo riconosciuto per gli avversari che stanno più attenti nell'affrontarci.

Cosa pensa di Gotti allenatore dell'Udinese?
Lo conosco bene perché ci siamo frequentati ai corsi di Coverciano. E' un bravo allenatore e sta facendo un ottimo lavoro con l'Udinese che è una squadra che sta bene in campo.

Gli infortuni alzano la soglia di attenzione della rosa?
Ho una rosa molto ampia, non abbiamo mai pensato agli assenti ma a mettere in campo le nostre qualità. I ragazzi si allenano bene e hanno dimostrato di essere all'altezza.

Difesa alta e pressing avanzato contro chi si chiude bene e riparte è una scelta ancora valida?
Questo si fa quando la palla ce l'hanno loro, quindi non possono chiudersi. Noi dobbiamo avere un copione da portare avanti per tutta la gara a prescindere dall'avversario.

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