ANALISI

Milan, le armi scudetto: muro in difesa, Ibrahimovic decisivo e Pioli stratega

La prestazione convincente all'Olimpico consente di preparare il derby nel migliore dei modi. Con un unico neo: Theo Hernandez

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Se Verona, Bologna e Torino avevano fruttato nove punti lasciando però un retrogusto amaro dal punto di vista della prestazione, il Milan visto ieri sera all'Olimpico ha rinfrancato in primis i tifosi rossoneri più pessimisti, tenendo ulteriormente sulla corda i rivali. Dalle parti di Milanello d'altronde non si era mai persa lucidità: il ciclo ravvicinato di partite, affrontato con diverse assenze, spiegava un fisiologico appannamento che con la Roma non si è visto, se non quando la squadra ha dovuto contenere il ruggito dei giallorossi in superiorità numerica. Dando il giusto peso alle polemiche arbitrali, i rossoneri hanno incartato gli avversari per gran parte del match, lasciando pochi spazi dietro, affidandosi al genio di Ibrahimovic davanti in un 4-2-3-1 camaleontico che Pioli ha studiato al meglio per vincere la sfida diretta con Mourinho.

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Con gli esterni alti a mettere in difficoltà quelli della Roma, un po' meglio Calabria che ha potuto approfittare del momento no di Mkhitaryan mentre Theo Hernandez ha dato vita a un bel duello con Zaniolo, la mossa che ha un po' sparigliato le carte è stata la capacità del centrocampo rossonero, appoggiato dalle incursioni centrali di Calabria (alla... Florenzi), di predisporsi in una sorta di linea a cinque che ha mangiato la mediana romanista, e consentendo alla squadra di mantenere il pallino del gioco. La consueta certezza formata dalla coppia Kjaer-Tomori non ha fatto correre grossi pericoli, se non nel finale, a Tatarusanu che comunque si è disimpegnato bene, altro punto da sottolineare vista la logica preoccupazione che aveva fatto venire l'infortunio di Maignan.

Logico, poi, che con un Ibra così tutto diventa più facile: 400 gol nei campionati nazionali, 150 in Serie A. Prima la punizione che beffa Rui Patricio, poi il rigore procurato che ha consentito a Kessie di segnare quello che alla fine sarà il gol decisivo. Alla vigilia si era parlato molto della possibile staffetta con Giroud, domandandosi se Pioli facesse bene a partire con lo svedese: beh, il campo ha dato le risposte in tal senso.

Ora l'attesa sfida con i cugini: vincendo il derby, il Milan manderebbe l'Inter a -10 sostanzialmente chiudendole la porta in faccia per la corsa scudetto. Un'occasione ghiottissima, da affrontare senza Theo Hernandez (espulso ieri, sarà squalificato), ma che non deve distrarre i rossoneri dalla sfida col Porto di mercoledì. Visto il momento, sarebbe un peccato non sfruttarlo per provare a riaprire chance di qualificazione in Champions League: se poi andrà male, si potrà iniziare a canalizzare tutte - o quasi - le energie nell'obiettivo scudetto. Ma non è ancora quello il momento.

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