"SMILE"

Leao: "Il mio futuro è al Milan. Psg? Voglio vincere tanto con questa maglia"

L'attaccante rossonero a margine della presentazione del suo libro allontana le voci di addio. E sul rinnovo: "Loro mi sono stati sempre vicini, non potevo lasciarli"

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"Dove vedo il mio futuro? Al Milan". Rafael Leao allontana le voci di addio alla maglia rossonera con una risposta secca a margine della presentazione del suo libro 'Smile' al Duomo di Milano. "Il Psg? Voglio vincere tante cose ancora con questa maglia importante e sono felice qui", ha detto ai microfoni di Sportmediaset. Il rinnovo fino al 2028 è stato un patto d'amore: "Sono arrivato al Milan bambino, i primi anni sono stati difficili perché non giocavo molto. Mi hanno aiutato a crescere come giocatore e come uomo. Loro mi sono stati sempre vicini, anche nei momenti più difficili della mia vita. La mia educazione anche è così. Lealtà, sempre. Non potevo lasciarli".

"Volevo rimanere per completare un periodo di crescita che avevo iniziato e per far vedere quanto ancora potevo dare come calciatore e come uomo - ha spiegato Leao nel suo libro - La vittoria dello Scudetto mi aveva mostrato quanto era bello vincere come collettivo. Il mio rinnovo non è mai stato un tira e molla per questioni di soldi, come molti hanno detto e non avevo nemmeno dubbi sulla direzione tecnica che stava prendendo la squadra".

Sul gol all'Atalanta: "Lo volevo fare perché erano cinque mesi che non segnavo in Serie A - ha detto ancora alla presentazione del libro - La mia esultanza? La critica mi spinge. Chiaro la critica costruttiva. Ci sono momenti buoni o meno ma il calcio è così, l'importante è come va la squadra. Non è un nuovo inizio, mi mancava solo il gol. Ho fatto buone partite, magari senza segnare ma facendo assist". Sul ruolo di Paolo Maldini e Zlatan Ibrahimovic: "Maldini all'inizio mi provocava in modo positivo, mi diceva che non dovevo pensare solo ai dribbling ma più alla squadra. È stata una persona importante per la mia crescita. Ibra mi ha trasmesso la sua mentalità: arrivare presto, essere concentrato per 90'. Mi diceva sempre che la palla giusta sarebbe arrivata. Sono giovane, non sono perfetto, ho ancora tanto da imparare da questi campioni". Sugli obiettivi: "Venerdì c'è una partita importante, poi l'Europa League, che è un obiettivo. Vogliamo un San Siro caloroso". 

Il debito con lo Sporting - "Per la legge italiana ora sono finalmente libero dal mio debito. Devo ringraziare anche il Milan, che in quel periodo così difficile mio è sempre stato molto vicino".

Furlani e Cardinale - "Devo ringraziare certamente Giorgio Furlani. È una grande persona, ci parliamo spesso; lui cerca sempre di parlarmi in portoghese. La sua presenza e il suo supporto costante mi aiutano a vincere dentro e fuori dal campo, oltre che a crescere come persona. Stessa cosa devo dire di Gerry Cardinale: ogni volta che mi vede parliamo e si vede che lui mi vuole bene e vuole che resti al Milan”.

L'arrivo di Pioli ("Con Giampaolo zero rapporto" -  "Nuovo allenatore, nuovi metodi: dovevo provare a trovare spazio e un modo di comunicare con mister Pioli. All’inizio non eravamo in sintonia, ricordo una sua conferenza stampa che mi aveva infastidito, in cui aveva detto cose che secondo me non doveva dire, di cui doveva discutere prima davanti alla squadra".

"C’è voluto tempo prima che capissimo come relazionarci - continua Leao - lui intanto ha avuto la bravura di trovare il miglior modo per far giocare me e la squadra. Mi ha messo nelle condizioni di poter fare la differenza e così ci siamo avvicinati. Il segreto è stato trovare un modo chiaro e diretto di parlarci. È normale che ci siano delle discussioni all’interno di uno spogliatoio, ci sono ovunque. E come nella vita, come nelle famiglie, non parlarsi è spesso la peggior scelta che tu possa decidere di fare. Parlando si chiarisce sempre tutto, a volte non va come volevi, certo, ma meglio una verità che può farti male che una bugia".

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