CHAMPIONS LEAGUE

L'Uefa dà ragione al Milan: l'arbitro Cakir verso lo stop

Considerato grave l'errore sul rigore concesso all'Atletico Madrid a tempo praticamente scaduto. Pagherà anche il varista Bitigen

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Non restituirà al Milan il punto meritato e perso contro l'Atletico Madrid ma, almeno, varrà come una piccola soddisfazione. L'arbitraggio di martedì sera del turco Cakir non è piaciuto ai vertici della Uefa che, di fatto, hanno dato ragione ai rossoneri, furiosi per il rigore concesso ai Colchoneros a tempo praticamente scaduto, e sono pronti a fermare l'esperto direttore di gara. In particolare, il massimo organismo europeo ha ammesso che il penalty assegnato agli spagnoli era inesistente e che la collaborazione tra Cakir e il varista Bitigen è stata scarsa e decisamente improduttiva. Ergo, stop per entrambi.

Il provvedimento non cambia di una virgola la classifica del Milan, ma vale come una mano tesa verso il club di via Aldo Rossi, tra l'altro sempre molto asciutto nei giudizi verso gli arbitri nella nuova gestione Elliott. Nonostante qualche danno subito, infatti, il clan rossonero non ha praticamente mai protestato negli ultimi due anni e archiviato gli errori arbitrali come incidenti di percorso senza mai far sentire la propria voce. Se anche un uomo obiettivamente pacato come Stefano Pioli ha deciso di dire la sua, vuol dire che il limite è stato decisamente superato e che a Milanello l'ingiustizia subita non è proprio andata giù.

Non è un caso che all'allenatore abbiano fatto eco, sia pure con modi molto garbati, sia Gordon Singer (se l'è cavata con una battuta), che il presidente Scaroni. Come dire: va bene tutto, ma ora basta. Anche perché il margine di errore, con gli zero punti in classifica dopo due gare, adesso è ridotto al minimo e il Milan vuole almeno potersi giocare sul campo le proprie (ridotte) chance di qualificazione senza incappare in altri arbitraggi disgraziati. Nel frattempo c'è da accontentarsi del provvedimento che la Uefa prenderà nei confronti di Cakir e del suo varista e da dirottare tutte le attenzioni sul campionato: arriva l'Atalanta e anche lì, va da sè, non si può sbagliare.

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