Il Sindaco Sala puntava a chiudere la partita entro il 31 luglio
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La decisione del Tar del Lombardia, che proprio ieri ha respinto la richiesta della sospensiva presentata per accertare se il vincolo sul secondo anello fosse scattato o meno, sembrava aver spianato la strada a Milan e Inter sul fronte San Siro. Sembrava appunto, perché il nuovo terremoto che ha scosso il Comune di Milano con protagonista la Procura che ha chiesto sei misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta sull'urbanistica, potrebbe avere conseguenze importanti anche per l'acquisizione del Meazza e delle aree circostanti.
Ma andiamo con ordine. Il piano del Sindaco Sala era chiaro: trovare l'intesa con i due club (l'Agenzia delle Entrate ha fissato il prezzo a quota 197 milioni di euro), portare la delibera sulla vendita dello stadio in giunta lunedì 21 luglio e successivamente approdare in Consiglio comunale con la discussione allo scopo di chiudere la partita entro il 31 luglio. Le tempistiche adesso, potrebbero essere completamente stravolte a causa dell'inchiesta che ha coinvolto anche Giancarlo Tancredi, assessore all'Urbanistica del Comune del capoluogo di Milano, per il quale la Procura ha richiesto i domiciliari.
Nel decreto di perquisizione dei pm milanesi in merito all'inchiesta dell'urbanistica, scrive Il Fatto Quotidiano, si parla anche di San Siro e del nuovo stadio. Al centro il presunto “conflitto di interessi” di Giuseppe Marinoni (numero uno della Commissione Paesaggio, per lui è stato chiesto l'arresto), fa sapere il quotidiano, coinvolto in numerosi progetti immobiliari tra i quali "anche la vicenda delle opere relative allo stadio Meazza e alle aree limitrofe del quartiere di San Siro".
Il riferimento è ai rapporti tra Marinoni e “la società J+S di Pella“, specializzata anche nella realizzazione di “strutture sportive” prosegue il quotidiano. Società quest'ultima, che si è aggiudicata la realizzazione dello stadio di Cagliari e dell’Atalanta, e protagonista anche del progetto di riqualificazione delle ex Scuderie de Montel di San Siro. Senza dimenticare che la J+S fa parte anche del team di progettazione del nuovo stadio a San Siro.
Nella commissione Paesaggio, riporta Il Manifesto, tutti sapevano del conflitto d’interessi del presidente Giuseppe Marinoni, l’amministrazione collaborava con il suo studio, ma tutti tacevano. Marinoni avrebbe agito con la "copertura" di Tancredi, che già dal 2021 si era occupato della faccenda relativa al Meazza compreso “il progetto di rifacimento dello stadio di San Siro e il quartiere adiacente da parte di Inter e Milan. La faccenda è complessa, e c'è già chi ipotizza che questa nuova inchiesta possa ulteriormente rallenta il progetto dei due club proprio quando il traguardo sembrava a un passo.