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Milan, la carta Ibrahimovic per aiutare Pioli e spogliatoio

Lo svedese sarebbe la figura carismatica che ora manca ma vorrebbe avere certezze sulla centralità del ruolo

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Zlatan Ibrahimovic e il Milan si annusano da tempo: sin dal giorno del suo ritiro era chiaro che, qualora lo svedese avesse voluto tornare attivamente nel mondo del calcio, avrebbe trovato porte più che aperte a Milanello. Solo che la relativa calma di Ibra, che sta imparando a godersi le settimane senza allenamenti immerso nel mondo del business, inizia a diventare quasi un'urgenza considerando le difficoltà della squadra e i malumori nello spogliatoio a cui, dopo l'addio di Paolo Maldini, manca una figura di riferimento carismatica e con esperienza sul campo: lo staff dirigenziale è adeguatamente coperto ma uno come Zlatan può fare comodo sia a Stefano Pioli, con cui non sono mancati dissapori ma senza alcun strascico tanto che il rapporto tra i due - spiega il Corriere della Sera - è sincero e consolidato, sia alla squadra.

Sono settimane che, più o meno apertamente, il Milan corteggia Ibrahimovic, lo stesso presidente Paolo Scaroni recentemente era uscito allo scoperto: "Porte aperte, ma decida cosa vuole fare da grande". E in effetti il vero nocciolo della questione è proprio questo: il problema non sono i soldi, non è neppure trovare un incastro con i numerosi contratti pubblicitari personali che gestisce. Per non parlare delle motivazioni, visto che il quotidiano milanese racconta un gustoso retroscena: "Chi gli sta vicino, racconta che nell’ultima visita a Milanello, dopo il derby-choc, Ibra ha ammesso di aver sentito una scossa. Il richiamo del campo? Chissà".

Il nodo è il ruolo che dovrebbe ricoprire e la libertà di azione che potrebbe avere. Perché lo svedese in questo non è cambiato, così come era protagonista in campo vuole esserlo pure senza gli scarpini: niente incarichi part-time o di rappresentanza, se ritorno al Milan deve essere, deve esserlo per dare una mano in modo attivo. "Non voglio essere un simbolo del passato, se rientro è per fare la differenza" aveva detto qualche settimana fa: un manifesto dell'Ibra-pensiero molto chiaro. Ora sta a lui e al club trovare una quadra.

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