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L'ex calciatore Alessandro Matri è il nuovo ospite di 'Supernova', il podcast di Alessandro Cattelan. Nel corso dell'intervista, Matri si è lasciato andare a confessioni professionali e personali, toccando anche altre passioni al di là di quella calcistica, come ad esempio quella per il ciclismo. Correre in bici avrebbe potuto costituire per Matri una carriera alternativa a quella calcistica come ha raccontato ai microfoni di Alessandro: "Ho iniziato ad andare in bici prima del calcio perché il mio papà era il presidente della squadra del paese, il Pedale Graffignanino. Mio zio correva, mio babbo presidente, mio fratello correva. Allora io ho pensato che poteva essere uno sport bello se lo facevano tutti. Poi, a scuola, gli amici iniziavano a giocare a calcio, il ciclismo lo abbandonavano in tanti e io mi ritrovavo ad allenarmi da solo. Il ciclismo è uno sport anche faticoso. A un certo punto son caduto quindi ho deciso poi di iniziare col calcio. Nel corso dell'ultima gara, quando avevo già deciso di mollare e siccome mio papà per incentivarmi mi dava 10.000 lire a ogni giro in testa, ho quasi guadagnato 90.000 lire perché sono rimasto in testa nove giri su dieci. All'ultimo giro mi sono ritirato perché non riuscivo più a respirare. Sono andato a casa di mia nonna, però i soldi non li ho presi perché l'accordo era che comunque la gara la dovevo finire".
Matri, fuori e dentro al campo, si è sempre distinto per la sua gentilezza e la sua umiltà e con lo stesso spirito - e anche un filo di ironia - ha ricordato l'episodio in cui si è trovato a saltare una finale di Champions League: "Non ho mai chiesto spiegazioni ad Allegri. Era a Berlino contro il Barcellona. Poi è stato tutto molto strano. Vinciamo lo scudetto, vinciamo la Coppa Italia. Entro e segno. Dopo 15 giorni c'era la finale di Champions. Lì inizia il toto tribuna perché all'epoca si giocava in 18 in Champions, non in 23 come in Campionato. Poi niente, succede che arriva la rifinitura il giorno prima della partita, io faccio un allenamento che sembravo Ibrahimovic. Segno tre gol. Poi mi siedo in panchina e arriva il mister che mi fa "Bene eh, stai bene". E io penso che almeno in panchina ci arrivo. Il giorno dopo andiamo a pranzo e mi convocano in Nazionale. E penso che sulla Champions nessuno mi dice niente. Di solito comunque lo dicono un paio di ore prima della partita. Io iniziavo a mandare messaggi a Landucci. E niente, non sapeva come dirmelo. Poi me lo ha detto e siamo andati in tribuna io e Pepe. È stato un momento non bello e allora mi sono sbronzato tra patanegra e birra. Avevamo il palchetto per vedere la partita e non si vedeva nemmeno benissimo".
Matri è sposato ormai da diversi anni con Federica Nargi, che ha partecipato all'ultima edizione di "Ballando con le stelle" arrivando terza. Le prove di Ballando hanno tenuto Federica lontana dalla famiglia per alcune settimane, per cui Matri si è ritrovato a dover gestire anche le sue figlie e la quotidianità. Questo è il racconto dell'esperienza: "È stato complicato perché ho dovuto prendere anche delle decisioni da solo, sempre in condivisione con Federica ma le decisioni per i figli le prendi tu. La grande, a parte le piccole litigate che capitano, l'ha gestita meglio. La più piccola ha sofferto un po' di più anche perché poi ha cambiato scuola e c'è stato un momento in cui non voleva andare più a scuola. Ha voluto abbandonare anche ginnastica artistica, quasi come un rigetto o un gesto di ribellione non so se nei miei confronti o per bisogno di attenzioni. Il pre e post scuola sono complicati: prendere la macchina, coordinare gli orari, accompagnarle in giro".