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Mancini esalta Messi: "È al livello di Maradona"

Il ct azzurro a ruota libera su Euro 2020, Zaniolo, Balotelli e gli allenatori italiani a 'Tutti convocati' su Radio 24

02 Mag 2019 - 19:14

"Messi secondo me è al livello di Maradona". Il ct azzurro Roberto Mancini esalta l'asso del Barcellona, grande protagonista nella semifinale di andata di Champions contro il Liverpool. "Credo che oggi, rispetto a una volta quando i marcatori erano molto arcigni, picchiavano e nessuno vedeva e potevano farne di ogni, è leggermente più semplice - ha aggiunto a 'Tutti Convocati' su Radio24 - ma Messi è di un altro livello".

Mancini si sofferma poi su alcuni singoli: "Zaniolo io lo vedo come una mezz'ala, l'ho conosciuto così e secondo me quello è il suo ruolo, può fare tutto perché è tecnico, ha fantasia, forza fisica, ha un gran tiro, è forte di testa. E' un giocatore di grande prospettiva, così com'è Kean e come lo sarà Tonali. Insigne deve star tranquillo. Sicuramente per le qualità che ha può far molto di più. Poi quando un giocatore arriva verso i 28-29 anni, quella è l'età migliore: si è più maturi, si riesce a capire tante cose. Ci sono i momenti difficili, ma li si può solo abbozzare e continuare ad allenarsi seriamente perché poi passa". Su Balotelli: "Io lo conosco troppo bene e aspetto solo che lui continui a migliorare come sta facendo, ma non solo sotto l'aspetto dei gol. Deve fare fatica, deve lavorare e cercare di non prendere ammonizioni perché ne prende troppe. Quando sarà completo da questo punto di vista avrà la sua opportunità perché è un giocatore italiano, ha l’età giusta e speriamo che anche la sua maturazione continui a migliorare. Su Kean: "E' un ragazzo giovane e deve imparare ancora tante cose, gioca sulla gioventù proprio perché a volte fa delle cose che non deve fare, poi fa gol, la porta la vede. Se migliora anche sotto tutti gli altri punti di vista può diventare devastante".

"Un anno di Nazionale il 14 maggio? E' stato bello e divertente. Siamo felici che ci sia un po' più di gioia nelle persone quando gioca la Nazionale - ha proseguito Mancini su Radio24 - Sono arrivato nel momento più difficile degli ultimi 50 anni. Abbiamo pensato che dovevamo fare qualcosa di diverso, chiamare ragazzi giovani come Zaniolo che dopo la nostra chiamata è diventato titolare anche nella Roma". Sul primo obiettivo della sua gestione: "Non dico che le prossime due partite saranno già decisive, però saranno molto importanti perché giocheremo contro le due squadre che probabilmente lotteranno con noi per le prime due posizioni del girone. Avremo un anno per migliorare e arrivare agli Europei per giocarceli". Sulla poca pazienza nei confronti allenatori di squadre italiani: "Noi in Italia siamo esagerati. Pochettino è al Tottenham da 5 anni, ha una squadra molto forte, il Tottenham ha investito tanto e in 5 anni ancora non ha vinto niente. In Italia, poveretto, lo avrebbero già ucciso, lui invece è li e cerca di migliorare la squadra ogni anno, cerca di portarla alla vittoria". Poi fa i complimenti all'Atalanta e su Vialli: "Sarei felicissimo se lui tornasse a lavorare nel calcio e in Italia".

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