L'ANALISI

Prove di nuova Juve: con Kulusevski, McKennie e... Pirlo

Esordio stagionale convincente per i bianconeri tra certezze e volti nuovi

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Diciamolo subito: quella vista contro la Sampdoria all'esordio stagionale non è e non sarà la vera Juve 2020- 2021. Troppe le assenze per infortunio (da Dybala a De Ligt, passando per Alex Sandro), ma anche diverse le possibili caselle ancora da riempire in questi ultimi giorni di mercato, per avere certezze dopo soli 90 minuti.

Di certo, però, ci sono già diversi punti fermi su cui costruire la nuova squadra dell'era Pirlo. A partire dalla difesa, che con il rientro di Giorgio Chiellini non solo ha ritrovato il suo capitano, ma anche il faro di tutto il reparto. Soprattutto per quel Bonucci, che con al fianco il numero 3 riesce sempre a dare il suo massimo.

In mezzo al campo la bella sorpresa è stato Weston McKennie. Un esordio davvero niente male per un americano a Torino. L'ex Schalke 04 sembra essersi subito calato nella nuova realtà, mostrando personalità e buone doti, sia tecniche, sia tattiche. Un bel jolly per i bianconeri, che avevano e hanno ancora bisogno di ristrutturare la mediana.

Quello che ha convinto più di tutti, però, è stato quel Dejan Kulusevski su cui in tanti scommettono. Lo svedese ha subito messo la sua firma sul tabellino con un gol di astuzia e pregevole fattura. Oltretutto l'intesa con CR7 (altra certezza del quale ormai è inutile parlare) pare essere già buona e non sarà facile lasciarlo fuori quando arriverà il tanto atteso numero 9 e Dybala sarà di nuovo disponibile.

Vedi anche Juventus, Pirlo vince all'esordio: "Non copio nessuno, ci vuole tempo per il mio gioco" juventus Juventus, Pirlo vince all'esordio: "Non copio nessuno, ci vuole tempo per il mio gioco" L'uomo più atteso, comunque, non era in campo, ma sedeva (si fa per dire) in panchina. Andrea Pirlo si è tolto il peso del debutto con una vittoria convincente e scelte tecniche che hanno sorpreso. Ha vinto la scommessa Frabotta, lasciato fuori due "intoccabili" come Bentancur e Arthur e optato per uno schieramento camaleontico e sempre in divenire. Ma soprattutto ha riportato fiducia e tranquillità a un gruppo sempre sulla corda. Il saluto a fine gara con tutti i suoi giocatori e la calma con cui ha gestito anche i momenti delicati della partita hanno evidenziato la principale differenza con chi lo aveva preceduto: il rapporto con l'ambiente.

Certo, bisognerà attendere esami più impegnativi della Sampdoria per capire se la strada intrapresa è quella giusta (e domenica la Roma all'Olimpico ci dirà di più), ma la sua nuova avventura sembra essere partita con il piede giusto.

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