Si va di documento in documento, con la speranza, tutta bianconera, di trovare quanto serve per arrivare all'annullamento della sentenza di penalizzazione. Dopo aver ricevuto dalla Figc la famosa "carta segreta" Covisoc, come stabilito dal Tar del Lazio e confermato dal Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso della Federazione, la Juve non molla e chiede ora di ottenere la comunicazione precedente tra le parti. Lo hanno confermato i legali di Fabio Paratici e Federico Cherubini che, a questo punto, hanno tutta l'intenzione di visionare l'intero carteggio Chiné-Covisoc per verificare se non vi sia, come sostiene la Procura federale, la notitia criminis che potrebbe portare all'invalidamento di processo e sentenza.
Questo perché, a quanto pare, nelle sei pagine della carta del 14 aprile 2021, inviata sabato via pec poco dopo le 13.30, altro non si sarebbe trovato che una serie di valutazioni di Chiné sul tema plusvalenze. Valutazioni generiche in cui la Juventus non sarebbe mai stata citata e nelle cui conclusioni è scritto che "l’esercizio dell’azione disciplinare potrà essere perseguito ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare".
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Nulla, insomma, che potrebbe far retrodatare i tempi procedurali ed evidenziare quel vizio di forma su cui si appoggia la difesa della Juve. La seconda carta, invece, che ha per oggetto “riscontro nota Covisoc in data 31 marzo 2021”), sarebbe una risposta a una precedente comunicazione della Covisoc a Chiné e, stando alla Figc, tratterebbe nuovamente solo valutazioni generiche senza riferimenti diretti al club bianconero.
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