L'ANALISI

Juventus, l'esame Milan per capire cosa desiderare

La vittoria nel derby senza Chiesa e Vlahovic ha rilanciato le ambizioni bianconere, ma tra due settimane a San Siro servirà altro

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Desiderare altro. Max Allegri continua a ripetere che l'obiettivo della Juventus è e resta il quarto posto, ma un po' di spazio per "desiderare anche altro" c'è. Almeno questo dice la classifica, che vede i bianconeri alle spalle di Milan e Inter, ma pur sempre a portata di mano. Dopo un avvio che non ha portato grosse novità sul piano di gioco, ma punti, quelli sì. Il derby contro il Torino ha detto che senza le giocate di Chiesa e il ritrovato fiuto del gol di Vlahovic, la squadra bianconera è più pratica che arrembante, più operaia che stellare, e si deve affidare ai suoi uomini di seconda linea per risolvere le partite a favore.

Che si tratti di Gatti o di Milik, almeno lo spirito della Signora finora è sempre stato quello giusto. Provare a vincere con le proprie armi senza badare ai fronzoli. Formula "allegriana" che raramente fa cilecca, anche se fa storcere la bocca a chi vorrebbe vedere ben altro. Però, rispetto al recente passato, l'avvio della Juve è stato sicuramente più positivo perché sono arrivati quei punti che l'anno scorso la Signora iniziò a raccogliere solo da novembre in avanti. Che centri l'assenza dall'Europa poco importa.

Vedi anche Juventus, Allegri: "L'obiettivo resta il quarto posto, ma si può anche desiderare altro" juventus Juventus, Allegri: "L'obiettivo resta il quarto posto, ma si può anche desiderare altro" Tornando al "desiderare altro", una risposta su cosa possa essere questo altro, potrebbe arrivare già tra due settimane, quando Danilo e compagni scenderanno in campo a San Siro contro il Milan capolista, anche se privo degli squalificati Maignan e Theo Hernandez. Ecco, lì si potrebbero capire diverse cose. Partendo dalla parola più pesante: scudetto. Una vittoria al Meazza, infatti, aprirebbe scenari diversi che non siano il "semplice" posto in Champions League.

Ma questa Juve ha le armi per battere i rossoneri in casa loro? Se la sosta restituirà ad Allegri sia Chiesa sia Vlahovic, allora se la potrebbe giocare. E non solo perché sono loro i migliori marcatori bianconeri. Altrimenti sarà dura, soprattutto se Kostic e Rabiot, gli unici due che hanno lo strappo nelle gambe oltre agli ex viola, non ritroveranno lo smalto che li ha resi decisivi nella scorsa stagione. Perché a questa rosa mancano i giocatori in grado di inventare e concretizzare allo stesso tempo e contro il Milan non potrà bastare affidarsi alla buona volontà di rincalzi sempre pronti e vogliosi titolari.

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