L'ANALISI

Juve, dopo il Malmoe sotto con il campionato: con qualche certezza in più

Arthur non riesce a convincere e potrebbe lasciare i bianconeri, mentre De Winter è il segnale del nuovo che avanza

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La Juve ha archiviato nel migliore dei modi la pratica Champions League e adesso può concentrarsi sul finale del girone di andata per provare a tenere accesa la fiammella che alimenta le poche speranze di rimonta in campionato. Il quarto posto resta l'obiettivo più plausibile perché parlare di sogni scudetto è quantomeno azzardato. La partita contro il Malmoe, comunque, ha detto qualcosa di interessante e utile per il futuro, anche quello più immediato.

Vedi anche Champions, Juve-Malmoe 1-0: bianconeri agli ottavi da primi juventus Champions, Juve-Malmoe 1-0: bianconeri agli ottavi da primi Non è stata una prestazione da ricordare come ha ammesso lo stesso Allegri e anche chi era chiamato a dimostrare di essere da Juve, avendo finora giocato poco, non è che abbia messo molti dubbi nella testa del tecnico bianconero. Se Perin e Rugani hanno fatto il loro in una serata non particolarmente impegnativa, chi doveva convincere era soprattutto Arthur. Il brasiliano, però, ha svolto il compitino e poco più, senza dare sfoggio di quelle qualità da regista che la Signora sta disperatamente cercando. Difficile che da qui alla fine della stagione il suo ruolo di comprimario possa cambiare e per questo si sta valutando una sua cessione già a gennaio. Il cambio di agente potrebbe favorire l'uscita, in che modi e termini, però, è tutto ancora da valutare. L'ex Barça pare essersi convinto a cambiare aria e forse la sua prestazione "monotona" ha risentito del momento.

Indicazioni più che incoraggianti, se non sorprendenti, sono invece arrivate da Koni De Winter. Dopo aver debuttato nella debacle dello Stamford Brige contro il Chelsea, il giovane olandese è partito da titolare come esterno di destra nella difesa a tre e ha convinto. Oltre a una buona tecnica, ha mostrato anche grande personalità, il che non è così scontato in un giovane di 19 anni. E' l'ultima scoperta della "cantera" bianconera, che si aggiunge ai vari Dragusin e Fagioli, che la scorsa stagione si sono conquistati il diritto di andare a fare esperienza in un altro club in vista di un ritorno alla base per restarci da protagonisti. Senza dimenticarsi di Matias Soulé, protagonista con l'Under 23, ma già convocato dalla nazionale maggiore argentina.

Segno, insomma, che qualcosa sta cambiando alla Juve. Un po' per volontà, un po' per cause di forza maggiore. Dopo aver deciso di puntare sui grandi nomi, adesso a Torino si sta provando a intraprendere una nuova strada, più gestibile in un periodo di crisi economica. E qualche buona indicazione arriva. Servirà, tuttavia, pazienza e un pizzico di fortuna. Ma, forse, la ripartenza, è già iniziata.

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