ESTORSIONI E RICATTI

Caso Pogba, l'amico: "Dopo il rapimento non voleva più giocare"

Boubacar Camara durante l'interrogatorio: "Voleva sparire, aveva paura per la sua famiglia"

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Caso Pogba, l'amico: "Dopo il rapimento non voleva più giocare" - foto 1
© Getty Images

"Paul Pogba mi ha confessato che voleva sparire, non voleva più giocare a calcio. Aveva paura per la sua famiglia". Lo ha rivelato Boubacar Camara, un amico d'infanzia del centrocampista  della Juventus, interrogato dagli investigatori lo scorso 15 settembre a Nanterre in merito al sequestro di persona subito da Pogba nella notte tra il 19 e il 20 marzo in un appartamento a Montevrain. Il francese è stato vittima di minacce ed estorsioni da parte di una banda organizzata, di cui fa parte anche il fratello Mathias. I malviventi avrebbero chiesto un riscatto di 13 milioni, a titolo di “pagamento” per i servizi di protezione resi al giocatore da quando aveva 13 anni.

"Sotto la custodia della Polizia, ho raggiunto Paul in hotel poche ore dopo il rapimento - le sue parole riportate dal 'Le Journal du Dimanche' - . L'ho trovato seduto sul letto che piangeva. Diceva: 'Come vuoi che gli dia quella cifra? Non voglio più giocare a calcio'. Gli ho detto di calmarsi, poi ha chiamato non so chi. Aveva paura per i figli e per la propria famiglia".

Mathias Pogba è stato arrestato insieme ad altre tre persone nell'ambito dell'inchiesta per estorsione. In una denuncia depositata il 16 luglio presso la Procura di Torino dallo stesso campione del mondo francese, Paul Pogba aveva denunciato tentativi di estorsione tra marzo e luglio 2022. Le accuse di Pogba sono arrivate dopo che suo fratello ha pubblicato online un video promettendo "grandi rivelazioni" sul fuoriclasse della Juventus.

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