CORSA CHAMPIONS

Juve, Milan e Napoli alla resa dei conti: è la sera che vale una stagione

Tre squadre si giocano tutto in novanta minuti: tre sfide per due posti nella prossima Europa che conta

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Due squadre hanno il vantaggio di sapere che dipende solo da loro: tre punti e il gioco è fatto. Un'altra deve vincere e sperare che almeno una delle altre due non lo faccia. La corsa Champions di Milan, Napoli e Juventus infiamma l'ultima di campionato ed è davvero un traguardo fondamentale non solo per il prestigio ma anche per i programmi futuri, per il rischio di un ridimensionamento e per i 50 milioni che sono garantiti dall'accesso alla coppa più importante. 

Se si analizzano le singole partite non c'è dubbio che il compito più complicato spetti al Milan. Giocare a Bergamo con l'Atalanta è come andare dal dentista (Guardiola dixit), anche se i nerazzurri non hanno nulla da ottenere se non il prestigio del secondo posto in classifica. La Champions per loro è già una realtà. In più, la squadra di Gasp ha anche una gran voglia di togliersi l'ultima soddisfazione stagionale dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia. I rossoneri hanno il vantaggio di potersi anche permettere un pareggio se Napoli e Juventus non vincono le loro partite. L'arrivo a pari punti li vede messi meglio rispetto alle rivali. L'altro aspetto che può far sorridere Pioli è che il Milan gioca in trasferta dove ha avuto un rendimento nettamente migliore rispetto a quello casalingo. Resta sempre da capire, però, lo stato di forma psicologico di una squadra che ha fallito il match-point con il Cagliari dopo aver dominato buona parte del campionato. L'allenatore rossonero confida nel suo zoccolo duro (Donnarumma, Hernandez, Kjaer, Kessie, Calhanoglu) e si augura che Leao, con la sua velocità, possa sfruttare gli spazi lasciati dall'Atalanta.

Il Napoli ha, sempre sulla carta, l'impegno meno complicato, visto che affronta in casa una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato. Anche se, conoscendo Juric e i suoi, è difficile pensare a un Verona che non dia comunque tutto nei novanta minuti finali. Gli azzurri possono permettersi un pareggio se anche la Juve non vince e addirittura una sconfitta se i bianconeri guadagnassero soltanto un punto a Bologna. Messi peggio nella classifica avulsa rispetto al Milan, gli azzurri sono in vantaggio sulla squadra di Pirlo: stessi punti e stessa differenza reti negli scontri diretti ma situazione migliore in quella complessiva. Gattuso vuole congedarsi alla grande e l'atteggiamento e la forma fisica della squadra inducono all'ottimismo. Sarà una partita speciale per Insigne, che è alle prese con il nodo del rinnovo, e per Fabian Ruiz, che sembra destinato a partire. Davanti ci si affida allo straordinario Osimhen di questo finale di stagione.  

Messa peggio in un eventuale arrivo a tre a pari punti, la Juventus è anche l'unica del gruppo a non essere sicura di esultare nemmeno in caso di vittoria a Bologna: deve anche sperare che almeno una delle altre due non vinca. Non è tanto semplice nemmeno la partita, anche se la squadra di Mihajlovic non ha più nulla da chiedere al suo campionato. Il vantaggio, per i bianconeri, è quello di sapere che al novantesimo della partita persa nettamente contro il Milan avevano praticamente detto addio ai sogni di Champions, Pirlo era già con le valige in mano e la società si leccava le ferite per i mancati introiti europei. Ora è ancora tutto in gioco. L'allenatore bianconero si gioca anche la riconferma e confida sui giocatori che hanno reso meno amara una stagione complicatissima: Cristiano Ronaldo, Chiesa e Cuadrado. In più, spera che Kulusevski sia quello visto contro l'Atalanta e che la coppia De Ligt-Chiellini si dimostri ancora una volta difficile da superare. La conquista della Coppa Italia ha contribuito a regalare anche una buona dose di autostima in più.

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