Il vantaggio in campionato può consentire ai nerazzurri di giocare in Europa senza altri pensieri. E i numeri dicono che...
È sempre opportuno fare un passo alla volta e quindi concentrarsi sul primo obiettivo in ordine di tempo. Sul calendario, quindi, è bene segnare in rosso il 13 marzo, data del ritorno degli ottavi di finale a Madrid contro l'Atletico. È un punto importante nella stagione dell'Inter, diremmo quasi fondamentale, perché è forse l'ultimo momento in cui i nerazzurri dovranno giocare in Champions preoccupandosi, sia pure ormai minimamente, anche del campionato. Non è un dettaglio: la classifica di Serie A, con tanto di abisso tra la squadra di Inzaghi e le inseguitrici, lascia supporre che la seconda stella, obiettivo stagionale dichiarato, possa diventare realtà già entro la fine di aprile. In tempo, insomma, per giocarsi senza troppe ansie collaterali i quarti di Champions (11-12 aprile l'andata, 18-19 il ritorno) e le eventuali semifinali (9-10 e 16-17 maggio). Il che, e Pep Guardiola l'ha capito bene con largo anticipo, significa che considerare l'Inter una serissima candidata alla vittoria finale è tutto fuorché follia.
E d'altronde non è nemmeno necessario l'acume largo del tecnico campione d'Europa in carica per capirlo. Bastano i numeri, che non sempre spiegano tutto, ma spessissimo aiutano a capire. Eccoli allora: al momento l'Inter, con 67 gol realizzati, ha il miglior attacco in Europa (si tengono presente come al solito i Top 5 campionati) davanti a Bayern e Liverpool (63), Girona (57) e Psg (54). Non solo, perché i nerazzurri sono anche la miglior difesa del continente (12 gol subiti) in questo caso meglio di Nizza (15), Real Madrid e Leverkusen (16) e
Arsenal (23). A questo andrebbe aggiunto che non perdono mai (ultima sconfitta il 27 settembre: Inter-Sassuolo 1-2) e che non sbagliano uno scontro diretto che sia uno. Anche in questo caso i numeri sono impressionanti, soprattutto se si considera che nelle ultime quattro partite, con tanto di turnover, ha sempre rifilato 4 gol agli avversari (nell'ordine: Roma, Salernitana, Lecce e Atalanta).
Insomma, dato che la superiorità in campionato è imbarazzante, in casa Inter stanno cominciando a fare un pensierino serio anche alla Champions, perché se è vero che la finale persa lo scorso anno contro il City ha permesso alla squadra - parola dei giocatori - di fare questo enorme salto di qualità, è altrettanto vero che l'amaro in bocca può essere buttato giù soltanto con una vittoria. Attenzione, dunque, perché Guardiola non sbaglia (quasi) mai: la stella è un grande obiettivo ma potrebbe non essere il grande trionfo della stagione dell'Inter.