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La fluidità portata all'eccesso e la duttilità estrema: i segreti del 2024 di Inzaghi

I nerazzurri hanno iniziato l'anno solare vincendo tutte le partite dando un senso di superiorità imbarazzante

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C'è una foto che sta facendo il giro del web. E' un momento della fase di costruzione dell'Inter nell'andata della partita di Champions contro l'Atletico Madrid. Si vedono quattro difensori che iniziano l'azione e sono, sugli esterni Darmian e Dimarco e, centralmente, Calhanoglu e Barella, più avanti tre centrocampisti con un play, De Vrij, e Pavard e Bastoni nel ruolo di mezzali. Roba da fare invidia alla grande Olanda del 1974.

Che la fluidità e la capacità dei suoi giocatori di sapere fare tutto fosse uno dei segreti dell'Inter di Inzaghi, era già abbastanza noto. A questi livelli, però, è qualcosa di veramente inedito. Ci limitiamo, nell'occasione, solo a sottolineare la duttilità dei singoli e l’eclettismo portato a ragione di vita tattica nella costruzione del gioco, perché a voler analizzare davvero il gioco nerazzurro ci vorrebbe un libro intero. Simone ha iniziato, all'alba della sue esperienza nerazzurra, a far muovere i suoi difensori in modo diverso, mantenendo però certe soluzioni di sviluppo del calcio di Conte, andato via da campione d'Italia. Piano piano ci ha aggiunto qualcosa di suo arrivando a creare una macchina perfetta che ha iniziato ad avere la consapevolezza, anche psicologica, di essere davvero forte con il raggiungimento della finale di Champions, per poi arrivare alle vette di inizio 2024.

Con l'anno nuovo il bilancio è di 9 vittorie in 9 partite (tra campionato, Champions e Supercoppa Italiana), con 20 reti all'attivo e 4 al passivo. Numeri che impressionano e che fanno riflettere anche in chiave europea. Oggettivamente solo Manchester City e Real Madrid sembrano avere qualcosa in più dei nerazzurri. Concentrarsi esclusivamente sulla seconda stella, a questo punto, sarebbe davvero un peccato, visto il vantaggio già acquisito in classifica. 

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