LE PAROLE

Inter, De Vrij: "Conte ci segue da vicino, anche in questo momento"

Il difensore nerazzurro: "Il mio gol più bello? Sono due: il primo al Milan nel derby e il secondo al Milan nel derby..."

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Anche lui chiuso in casa per l'emergenza coronavirus, Stefan De Vrij si è confessato e ha risposto alle domande dei tifosi in videochat: "Il mio gol più bello? Sono due: il primo al Milan nel derby e il secondo al Milan nel derby - ha ironizzato il difensore dell'Inter - In questi giorni cerco di fare il massimo, allenandomi due volte al giorno e leggendo molto". Ai microfoni di Sky Sport, invece, De Vrij si è soffermato sull'attenzione che Conte riserva ai suoi giocatori, anche in periodo di quarantena: "Cerca sempre di starci vicino. Anche se non c'è fisicamente ci segue, anche in questo momento, tramite i messaggi e attraverso il suo staff".

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L'olandese ha detto di essere orgoglioso di come la sua società ha gestito la situazione in questi giorni difficili: "Adesso c'è più attività nella chat di gruppo - ha spiegato - quando torneremo sarà tutto come prima. È una lotta, cerchiamo di vincere. Restando uniti come squadra possiamo vincerla. L'Inter si è dimostrata molto professionale: ci consegnano i pasti, ci hanno portato bici ed elastici per continuare a lavorare a casa, si informano sulle nostre condizioni. Non è il momento di parlare di calcio, adesso dobbiamo concentrarci su questa battaglia. Quando tutto questo sarà finito torneremo a vincere anche sul campo".

Con i suoi fan De Vrij si è aperto anche su questioni più personali: "Sento tanto l’affetto dei tifosi, anche adesso si percepisce quanto tengono alla maglia e alla squadra. Sono uno che risponde tanto sui social perché mi piace regalare loro una gioia. Quando posso mi piace far felice le persone".

Sulle esperienze di campo il difensore ha le idee chiare: "La partita più importante della mia vita? Forse la vittoria 5-1 sulla Spagna al Mondiale, dove ho anche segnato. Poi probabilmente il derby…Il giocatore più difficile da marcare? Messi e Ronaldo sono i migliori, ma forse uno dei più difficili è stato Mbappé, perché è velocissimo".

Il calcio è la sua vita e la sua passione: "Me l’ha trasmessa mio papà, che giocava da giovane e ha sempre seguito molto lo sport. Ora è molto fiero di me. Da bambino tifavo Feyenoord. Ho iniziato come attaccante, poi mi hanno spostato a centrocampo, a 16 anni ero un terzino e quando sono arrivato in prima squadra sono diventato un centrale. Il mio idolo? Ci sono tanti da cui ho cercato di imparare, ma la verità è che ho sempre cercato di essere la versione migliore di me stesso.

Infine una battuta sulla sua passione per i viaggi: "La mia prossima destinazione? In questo momento non è la situazione giusta per pensarci, dobbiamo stare a casa. Però quando potrò sarà sicuramente un bel viaggio...".

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