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Inter, contro l'Empoli nuova chance dall'inizio per Correa

Il Tucu non ha ancora segnato nel 2022: cerca i gol scudetto per ripagare l'allenatore che lo ha voluto a Milano

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© Getty Images

Joaquin Correa sin qui è il giocatore meno utilizzato da Simone Inzaghi nelle rotazioni offensive dell'Inter, tra infortuni (quattro, il più lungo al bicipite femorale tra gennaio e febbraio) e scelte tecniche ha messo insieme 32 partite stagionali per un totale di 1.085 minuti. Per fare un confronto Lautaro è a quota 2.958', Dzeko a 3.218' mentre Sanchez a 1.303'. Anche il piatto dei gol piange, sono quattro di cui l'ultimo con l'Udinese (ma nella gara di andata non nel 2-1 di settimana scorsa), di fatto il Tucu non segna da 6 mesi. Contro l'Empoli avrà però un'altra chance dall'inizio e per lui sarà l'occasione di dare un senso alla sua prima stagione interista e, magari, regalare marcature decisive in chiave scudetto.

Le prestazioni altalenanti di Correa, che aveva comunque inanellato due-tre buone partite nel periodo di maggiore appannamento di Lautaro a cavallo tra il match contro la Juventus e quello contro lo Spezia, non hanno mai permesso ad Inzaghi un vero e proprio turnover e non a caso, includendo Sanchez nel ragionamento, la differenza di minutaggio tra la coppia titolare Lautaro-Dzeko e le cosiddette riserve, anche se nel 2022 nessun allenatore ama chiamarle così, è di tre a uno.

Ma, dicevamo, venerdì contro l'Empoli c'è la grande occasione: la prima di quattro partite che possono trasformare la stagione dell'Inter sin qui positiva a livello di percorso anche se sono i trofei poi a fare la differenza. Riuscire a battere la squadra toscana, magari segnando, e mettere pressione al Milan sarebbe buon viatico pure per mercoledì prossimo quando a Roma - che Correa conosce molto bene - sarà il turno della finale di Coppa Italia contro la Juventus. E poi Cagliari e infine Sampdoria, partite che al momento sono difficilmente inquadrabili: dipenderà tutto da domani. Quando Correa partirà dall'inizio e cercherà di dare una svolta alla sua stagione e una mano a Inzaghi, che tanto ha fatto per portarlo a Milano.

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