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Inter: busta con proiettile a Conte, la Procura indaga

La moglie del tecnico: "È una bufala". Il club nerazzurro: "Lettera arrivata in sede"

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Un brutto episodio scuote la serenità di Antonio Conte. L'allenatore dell'Inter è stato messo sotto vigilanza dopo che una busta anonima, contenente una serie di minacce e un proiettile, è stata recapitata a suo nome alla sede dell'Inter, Stando a quanto riporta l'Ansa, dopo che il fatto era stato rivelato da il Corriere della Sera, è stata la società nerazzurra a denunciare il fatto alle forze dell'ordine. La Procura ha quindi aperto un'inchiesta per chiarire i fatti che, nel frattempo, la moglie del tecnico salentino aveva smentito via social definendo la notizia "una bufala".

Ma la sorveglianza, si diceva: tecnicamente si tratta del livello più basso di tutela per una persona pubblica. In ogni caso e in attesa dei primi riscontri dell'inchiesta, il materiale inviato al tecnico dell'Inter, che ha già avvertito la società dell'accaduto, verrà esaminato a dovere per cercare di dare un nome al mittente, anche se tutto porta a pensare che possa trattarsi soltanto dell'azione di un mitomane (cose simili sono già capitate ad altri personaggi pubblici). 

Va da sè che la questione non poteva certamente essere sottovalutata e per questo, come detto, la Procura di Milano ha deciso di aprire un'inchiesta (coordinata da Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese, e delegata ai Carabinieri del nucleo investigativo) a carico di ignoti per minacce aggravate e detenzione di munizioni. 

Elisabetta Muscarello, la moglie di Conte, ha intanto smorzato la portata della notizia sui propri profili social: "Per la cronaca: la storia del proiettile è una bufala! E comunque in Italia siamo messi proprio male come comunicazione ... per la serie: mi alzo, invento e scrivo! Senza pensare MAI alle conseguenze". 

LA PRECISAZIONE DELL'INTER ALL'ANSA
"In relazione alle notizie pubblicate oggi", l'Inter precisa che "Antonio Conte non ha ricevuto personalmente alcuna lettera minatoria e, di conseguenza, non si è recato in prima persona a sporgere denuncia. È stato il club a ricevere una lettera e, come da prassi in questo genere di situazioni, ha provveduto a rivolgersi alle autorità competenti".  



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