VERSO INTER-PARMA

Inter, Conte: "Agnelli? Dobbiamo essere bravi a non guardare gli altri"

Il tecnico alla vigilia del match con il Parma: "Sanchez è una perdita notevole, per il mercato..."

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Vigilia di campionato per l'Inter, che sabato affronterà il Parma: "Dovremo fare attenzione a non lasciargli campo per le ripartenze hanno giocatori letali come Gervinho - dice Conte in conferenza stampa -. Il nostro attacco? Sanchez è una perdita notevole, vediamo l'evolversi della sua situazione. Per il mercato è giusto fare le valutazioni con la società". Il tecnico non replica alla frecciata di Agnelli: "Dobbiamo essere bravi a non guardare gli altri. Bisogna dare il massimo e andare avanti così".

Sul rapporto con D'Aversa.
"Anche con Faggiano, siamo amici d'infanzia. Ho conosciuto Roberto quando facevo l'assistente a De Canio e lui era giocatore. C'è un rapporto molto stretto con lui e sono contento che stia facendo molto bene. Dovremo fare molta attenzione perché sono in salute. Dovremo fare attenzione a non lasciargli campo per le ripartenze, Hanno giocatori letali come Gervinho, ma tutto il Parma è una squadra forte. Sarà un piacere affrontarli".

Sull'attacco.
"Siamo partiti con un'idea precisa e sapevamo di avere tre attaccanti con determinate caratteristiche: Lukaku, Lautaro e Sanchez. Sapevamo anche delle caratteristiche di Politano, che non è proprio una prima punta ma già a Sassuolo aveva giocato da seconda punta. Io a loro chiedo determinate cose. Poi c'è Esposito come quinta punta. Eravamo sereni su questo, poi si è fatto male Alexis che è una perdita notevole per noi. Ora abbiamo questa rosa e vediamo l'evolversi della situazione di Sanchez. Per il mercato è giusto fare le valutazioni con la società, cercando di trovare la migliore soluzione".

Sugli infortunati.
"Abbiamo ancora l'allenamento da fare. Voglio parlare con i medici e fare attente valutazioni. E' un momento in cui dobbiamo essere bravi a superare delle difficoltà come abbiamo fatto col Dortmund. Stiamo cercando di recuperare energie fisiche e nervose. Siamo pronti a dare battaglia, sapendo che sarà una gara difficile. Mi auguro che domani San Siro possa trascinarci come col Dortmund".

Quanto servirà ancora per vedere un'Inter caratterizzata dalla tua idea?
"Non c'è bisogno di 9 mesi per intravedere un'idea precisa. Poi la intravedi meglio o peggio, ma un'idea se c'è, c'è da subito. Un'idea nell'Inter si può vedere sia in fase di possesso che di non possesso. Giocando ogni tre giorni sicuramente avrei bisogno di più tempo per lavorare sui dettagli. Sono contento perché per il tempo che ho a disposizione ho un gruppo di ragazzi che recepisce bene".

Sul gruppo di italiani.
"L'obiettivo mio e della società è cercare di puntare su giocatori forti e affidabili. Poi è inevitabile che il giocatore italiano ti dà garanzie immediate perché conosce il modo di lavorare che abbiamo in Italia. Noi siamo molto più pignoli e tattici. All'estero si fa meno. Handanovic lo considero italiano, è importante avere giocatori che possano indirizzare il lavoro che facciamo anche per i nuovi arrivati".

Su Brozovic.
"Per caratteristiche Sensi è un tipo di giocatore che può stare davanti alla difesa. Io Stefano lo preferisco più avanti perché vede calcio ed è intelligente a muoversi tra le linee. Ha l'ultimo passaggio e fa gol. Stefano e anche Borja Valero possono stare davanti alla difesa. Brozo sta facendo bene ma sa che sono molto esigente e sa dove deve migliorare per diventare top a tutti gli effetti".

Sulla Juve.
"Dobbiamo essere bravi a non guardare gli altri. Poi se proprio dobbiamo guardare, penso sia giusto guardare chi ci sta davanti. Il fatto di essere vicini a chi sta davanti ci deve dare soddisfazione e non ci deve fare perdere di vista la realtà. Dobbiamo dare il massimo e andare avanti così. Ci vuole un po' di tempo per fare crescere i ragazzi. Siamo sulla strada buona, continuiamo così e vediamo alla fine dove saremo capaci di arrivare. Alla fine non dovremo avere rimpianti".

Sul calo col Sassuolo.
"Penso sia importante sempre fornire delle prove e trovare col calciatore il perché delle cose non siano andate nel modo giusto. Gli ultimi 20' col Sassuolo non ci hanno resi felici, ma penso che col Dortmund ci sia già stata una risposta da parte dei ragazzi. I primi a voler migliorare sono i giocatori e sono fortunato perché ho un gruppo di ragazzi responsabili".

Sulla crescita della squadra e De Vrij.
"La crescita di questa squadra passa dall'assimilare sempre di più alcuni concetti e situazioni. Stefan, come lo era Bonucci, diventa un calciatore per noi importante. Per situazioni tattiche devono lasciare dello spazio o a lui o al vertice basso, per cui devono essere bravi a prendersi questa incombenza di andare a cercare dei calciatori. Rispetto al passato, io ho sempre detto che i tre centrali sono i primi costruttori di gioco. Anche con l'Udinese un assist l'ha fatto Godin. Sono situazioni che proviamo e riproviamo, dobbiamo farle ancora con più insistenza".

Brozovic in cosa deve migliorare? E' il play più forte mai allenato dopo Pirlo?
"Lui può migliorare tanto, sia nella verticalizzazione e nell'ultimo passaggio e anche un bel po' sulla fase difensiva. Pirlo? Stiamo parlando di giocatori che saranno ricordati per sempre, si parla di un genio. Brozo ha caratteristiche diverse, ma sta lavorando bene ed è stata una scoperta positiva".

Su Agoumé.
"Ha bisogno ancora di fare uno step. Ha qualità ma viene da un altro campionato. Noi siamo molto tattici. Deve crescere. Abbiamo tanti ragazzi bravi con un prospetto importante. Il settore giovanile dell'Inter sta lavorando molto bene e poi sta a me capire chi può fare parte della rosa dell'Inter. Pogba arrivò a 18 anni e lo feci giocare dopo 2 mesi. Non c'è nessuna preclusione per i giovani, l'importante è che ci siano certezze. L'obiettivo sono sempre i 3 punti". 

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