INTER

Far dimenticare Dzeko e il traditore Lukaku: Thuram ci sta riuscendo benissimo

Primo derby da sogno per l'attaccante francese: un gol pazzesco ma non solo. E i tifosi sono già pazzi di lui

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Un gol, un assist per Lautaro Martinez e un rigore procurato nel 4-0 alla Fiorentina prima della sosta per le Nazionali. Marcus Thuram decide poi di regalarsi il primo derby di Milano con una prestazione sontuosa, dando il la all'azione del vantaggio dell'Inter di Mkhitaryan e poi firmando il 2-0 con una conclusione spettacolare. L'attaccante francese non poteva iniziare meglio la sua avventura in nerazzurro.

Vedi anche Inter, Inzaghi: "Non siamo i più forti in Italia, grande vittoria ma il campionato è lungo" inter Inter, Inzaghi: "Non siamo i più forti in Italia, grande vittoria ma il campionato è lungo" Pesante l'eredità per il figlio d'arte che, parole sue, poteva essere all'Inter già due anni fa: è arrivato per prendere il posto di Dzeko e per far dimenticare il grande traditore Lukaku. Ci sta riuscendo benissimo. L'intesa con Lautaro cresce di partita in partita (guai esultare come faceva la Lula...) così come la sua personalità: con le sue lunghe leve arriva su palloni che sembrano imprendibili, regala sponde e segna gol bellissimi. E ha già conquistato il cuore dei tifosi nerazzurri, che lui ringrazia.

"Il supporto dei tifosi è incredibile e poi San Siro è eccezionale - ha detto Thuram a InterTV - Spero di continuare così, lavoro ogni giorno per cercare di diventare sempre più forte. Ora abbiamo una partita difficile in Champions, dobbiamo restare concentrati". E ancora a Dazn dopo il derby: "Speravo di essere subito così incisivo, l'Inter è una grande squadra e speravo di poter dare il mio contributo. Facile giocare con Lautaro perché lui capisce bene il gioco, sa creare spazi, e se c'è spazio corro verso la porta e questo mi piace". "Incontenibile Thuram", titola oggi l'Equipe, che ricorda il curioso episodio di tre anni fa prima del match di Champions League tra Inter e Borussia Mönchengladbach, quando venne fermato da uno steward fuori da San Siro ("Scusi, ha un documento?") e fu costretto a cercarsi su Google.  Tempi lontanissimi. "Ormai tutti conoscono il suo volto". E la sua fame di gol.

 

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