il momento dell'inter

Brozovic, gli attaccanti e il "trauma" del derby: i motivi del black out dell'Inter

Il craoto in regia è imprescindibile, Lautaro e Dzeko sbagliano troppi gol: è il momento più delicato della gestione Inzaghi

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© Getty Images

L'Inter fallisce il contro-sorpasso al Milan, incassa la terza sconfitta nelle ultime quattro partite tra campionato e Champions e inizia a interrogarsi sul momento di difficoltà. Contro il Sassuolo sono emersi i limiti di una squadra che senza la regia di Brozovic (che era squalificato) fatica a costruire ma sono anche riemerse anche alcune difficoltà difensive (con Handanovic e De Vrij non impeccabili) e i difetti di un attacco spuntato dove Dzeko, Lautaro e Sanchez sbagliano ormai anche a porta vuota.  

Contro il Sassuolo sono mancate diverse cose: linea difensiva non impeccabile (Handanovic poteva fare molto di più sul gol di Raspadori), mancato filtro dei centrocampisti (con l'aggiunta del pallone perso da Calhanoglu sul primo gol) e attaccanti spuntati. L'assenza di Brozovic ha costretto Inzaghi ad affidare i compiti di regia a Barella, in un ruolo in cui il sardo non è a suo agio. Gagliardini mezz'ala non ha dato contributi rilevanti né in fase difensiva né offensiva e il turco si è mostrato in versione innocua se non dannosa. 

 

Il primo pensiero che viene in mente è che l'Inter può essere considerata la squadra più forte del campionato negli 11 titolari ma se manca qualcuno di questi sono dolori. Più volte Inzaghi è stato accusato di aver sbagliato le sostituzioni a partita in corso ma la lettura può, più semplicemente, consistere nel fatto che chi subentra non è quasi mai all'altezza. Brozovic e Barella non hanno un vice, se Calha è in serata no è difficile trovare un altro con le qualità del numero 10 (il più dotato tecnicamente era Sensi, prestato alla Sampdoria nella speranza di ritrovarlo a giugno rigenerato e in buone condizioni fisiche) e davanti Sanchez è la sola vera alternativa a Dzeko-Lautaro (in attesa di Correa e Caicedo).

 

A San Siro, nella gara che doveva valere il primato di nuovo strappato ai cugini, l'Inter è scesa in campo con il freno a mano tirato, subendo i due gol in poco più di 20 minuti. La stanchezza fisica e mentale della sfida col Liverpool si è fatta sentire ma la sensazione è anche che l'Inter, nella sua versione più bella e vincente, sia rimasta al derby e alla doppietta di Giroud: quei 5 minuti di black out sembrano aver lasciato il segno su una squadra che da lì in poi ha fatto bene solo in Coppa Italia contro la Roma. L'Inter ha iniziato ad accusare stanchezza e fatica, a non essere brillante e a mancare il risultato troppo spesso. 

 

Fin qui il percorso di Inzaghi era stato praticamente perfetto: la squadra nerazzurra, tra l'altro giocando un ottimo calcio, aveva messo in bacheca la Supercoppa, si era qualificata agli ottavi di Champions e viaggiava a un ritmo spedito in campionato. Fino al derby, appunto, dove i nerazzurri sono passati da un possibile +7 (potenzialmente +10 considerando la gara da recuperare col Bologna) sui rossoneri, a un +1 diventato ora -2. Vero che ai campioni d'Italia resta sempre una gara da giocare ma i risultati (e nel caso della gara col Sassuolo anche la prestazione) non possono non destare preoccupazione. 

 

A preoccupare poi è il momento non brillante dei due attaccanti titolari, soprattutto Lautaro: l'argentino non segna in campionato dal 17 dicembre (trasferta di Salerno) mentre nella finale di Supercoppa era stato preciso nel trasformare il rigore. Nelle ultime uscite però il Toro ha il mirino messo male e sbaglia gol anche semplici. Qualcuno ha iniziato a dubitare del suo feeling con Dzeko e fatto notare come gli possa mancare la spalla di Lukaku. Ma è inevitabile che se gli attaccanti sono imprecisi, una squadra poi fatica a concretizzare e a segnare: di certo in questo momento i due non sono dei killer da area di rigore, anzi, e Sanchez è molto uomo di Coppa (in gol con la Juve e la Roma) e poco di campionato dove o subentra male o non incide quando parte titolare. 

 

Dopo aver strappato alla Juve la Supercoppa, a gennaio l'Inter ha pareggiato con l'Atalanta, battuto l'Empoli in Coppa Italia ai supplementari, vinto col Venezia al 90', perso col Milan, vinto con la Roma in Coppa Italia, pareggiato col Napoli e perso con Liverpool e Sassuolo. Due pareggi, tre sconfitte e tre vittorie sono il bilancio delle ultime 8 ma se restringiamo il campo alle ultime 5 suonano male le 3 sconfitte, un pareggio e una vittoria. In campionato sono stati raccolti 5 punti su 15 disponibili nelle ultime 5 giornate. Anche perché questo è il momento più delicato e decisivo della stagione: di sicuro è anche il più difficile della gestione Inzaghi. Se è vero che nessuno si aspetta il passaggio del turno in Champions, i nerazzurri sono chiamati al riscatto in campionato e soprattutto sono attesi da un doppio derby in semifinale di Coppa Italia che conterà molto anche dal punto di vista mentale, vedendo gli strascichi che ha lasciato quello di campionato. 

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