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Inter, Conte: "Fuga scudetto? Manca tanto ma siamo in buonissima posizione"

Il tecnico nerazzurro: "Squadra cresciuta e matura: io non regalo nulla, sono tutti coinvolti"

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L'abbraccio in pieno recupero ad Hakimi per una rimessa laterale conquistata dal marocchino all'altezza della sua panchina testimonia quanta tensione ci fosse in Antonio Conte nei minuti finali di Parma-Inter. Una vittoria, quella nerazzurra, pesante e raggiunta con voglia, caparbietà e dedizione, grazie a un secondo tempo nettamente migliore rispetto ai primi 45 minuti. Ha deciso la partita Sanchez, l'uomo che proprio alla vigilia in conferenza stampa il tecnico nerazzurro aveva elogiato, e cosa non secondaria nessuno dei diffidati (Lukaku, Brozovic, Barella e Bastoni) è stato ammonito. Altri motivi per salutare con gioia il +6 sul Milan e prepararsi al big match di lunedì prossimo con l'Atalanta: "Gli ho preso la testa e gli ho detto bravo, bravo bravo" ha raccontato Conte nel post-partita riferendosi proprio all'abbraccio con Hakimi. "In quel momento ha conquistato una rimessa fondamentale. Questo è lo spirito che voglio dai miei giocatori e questo è quello che mi stanno dando".

"Penso che non sia stata una partita sporca - ha proseguito Conte - ambedue le squadre hanno giocato e noi abbiamo avuto le occasioni per arrotondare il risultato. Ogni partita va giocata con la giusta determinazione". Soddisfatto per le prestazioni di tutti i singoli, per l'impegno e la concretezza riversata sul terreno di gioco: "Io penso di essere uno molto democratico, non regalo niente a nessuno. Prima c'è la squadra poi il singolo che viene esaltato dalla squadra. Se i giocatori vogliono andare d'accordo con me devono pensare col noi e non con l'io. Ho incontrato ragazzi desiderosi di farlo. Anche Hakimi è cresciuto: prima si dimenticava di fare la fase difensiva, è rimasto a volte in panchina ma ora sta meritando. E non dimentichiamo che col Genoa Darmian è stato tra i migliori in campo. Sanchez? Ne ho parlato ieri, non serve parlarne dopo che ha fatto due gol. Bravo lui a lavorare e noi ad avere pazienza. Lui sa che solo il lavoro lo ha portato a certi livelli, ora Lautaro e Lukaku sanno che dietro c'è lui. Creare questa situazione per noi è importante, non dimentichiamo che per un anno e mezzo siamo andati avanti con Lautaro e Lukaku. Meglio avere queste scelte. Certo, prima mi facevo il segno della croce perché non avevo tante scelte mentre ora sono più tranquillo. Lo ripeto, io sono democratico, l'ultima cosa è guardare la testa".

Mentre, a proposito di testa, è bello e giusto guardare quella di questa classifica che premia l'Inter:  "Fuga scudetto? Siamo in una buonissima posizione, rispetto all'anno scorso siamo davanti a tutti. C'è stato un miglioramento ma mancano 13 partite, in Serie A ogni partita è una battaglia. Si possono lasciare punti contro tutti, abbiamo 13 finali da giocare e vogliamo giocarcela facendo del nostro meglio. Se arriveremo in vetta alla fine del campionato saremo molto contenti per i passi in avanti fatti".

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