L'APPROFONDIMENTO

Il nababbo Mancini e un ritorno di lusso agevolato dal Decreto Crescita

Se l'ex ct dovesse decidere di lasciare l'Arabia tra un paio d'anni per allenare di nuovo in Italia lo aspetterebbe un trattamento fiscale favorevole...

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Mancio se n'è andato e non ritorna più. Non serve Laura Pausini per suggerirci che la prima parte della frase è certamente vera e nemmeno una seduta del sempre buon Paolo Crepet per farci uscire dal tunnel di un abbandono al limite del grottesco. Tunnel che, probabilmente, nessun italiano ha nemmeno mai imboccato, a maggior ragione al successivo pronunciar del nome del tricolorato Spallettone Nazionale. 

Semmai sarebbe il caso di soffermarsi sulla conclusione del ritornello anni '90 e domandarsi: "E se invece un giorno tornasse?". Ma nessuno sembra essersi azzardato a ipotizzare una situazione che, invece, potrebbe per certi versi essere ancora più imbarazzante.

Ma ricapitoliamo per i deboli d'IBAN: Mancini ha lasciato la Nazionale Azzurra per vestire poche ore dopo quella color petroldollaro dell'Arabia Saudita. Per 3 anni e cifre che ballano tra i 60 e 90 milioni di euro. Non è dato sapersi, ma non ci si va lontano. Comunque, il malloppo, esentasse. 
Presupponendo che il trasferimento del Ct dalla sciarpa di seta e il portafoglio di piombo sia frutto di un accordo con il governo saudita, è altrettanto ipotizzabile che lì verrà spostata la residenza fiscale, e di certo non verrà mantenuta nelle Marche che pur sponsorizza, per motivi evidenti anche ai digiuni di materia commercialistica, ma che per sicurezza bolliniamo chiedendo lumi a uno dei più significativi fiscalisti italiani, Paolo Ludovici: 

“Una persona fisica che mantiene la residenza fiscale in Italia deve pagare le imposte su tutti i redditi che percepisce, anche se prodotti all’estero. Se il Sig. Mancini manterrà la residenza fiscale in Italia sarà tassato anche sui redditi pagati dalla nazionale araba e sarei sorpreso se l’accordo prevedesse un importo al netto anche delle imposte dovute fuori dall’Arabia Saudita”.

Insomma, al netto delle condizioni ipotizzate (e per nulla peregrine), Roberto Mancini è destinato a rimpatriare tra qualche anno con l'equivalente di un Superenalotto mancante da un paio d'anni sul conto corrente. Ma la storia non è finita. Perché il bello, o la beffa, arriverebbe se tornasse in Italia con l'idea di allenare ancora magari sulla panchina di qualche big. Il Mancio, infatti, dal punto di vista teorico dopo solo due periodi d'imposta, cioè 18 mesi e spicci, potrebbe tornare da grande vincitore, pur non avendo alzato neanche una coppetta regionale: 

“In effetti, il Sig. Mancini potrebbe beneficiare di un regime speciale volto ad attrarre in Italia lavoratori impiegati all’estero. Per gli sportivi, tale regime di favore si applica fino a un massimo di dieci anni e prevede che il reddito è tassato solo per il 50% del suo importo. Quindi il 50% del reddito è esentasse”.

Per essere ancora più chiari. Se tra 3 anni Il Fuggitivo avesse voglia di rientrare in Serie A lo farebbe con circa 60-90 milioni in tasca e una serie benefici fiscali che lo renderebbero molto più attraente per le casse dei club nostrani rispetto magari ai colleghi italiani.

Garantire a Mancini i 7 milioni netti di Allegri costerebbe alla Juventus circa 9,3 milioni e non 14 come per il tecnico livornese. Garantirne 5,5 come a Simone Inzaghi costerebbe all'Inter circa 7,3 milioni e non 11. Il tutto per un periodo fino a 10 anni” conclude Ludovici.

Tradotto. A parità di carta d'identità il Mancio rimpatriato rischierebbe di tornare, in modo del tutto lecito è bene ricordarlo, facendo una sorta di concorrenza sleale ai propri colleghi allenatori. Perché molto più attraente per le casse dei club (paradossalmente anche per quelle della Federcalcio in caso di ritorno Azzurro!) rispetto a un collega residente da sempre in Italia. 

Prima la fuga a peso d'oro, poi il rientro addirittura con gli sgravi fiscali.

Chissà se qualcuno ci aveva pensato. Tipo i colleghi allenatori italiani. Certo che se ci pensasse anche il legislatore, che la norma l'ha promossa con altri intenti, in fondo, non sarebbe male. Cornuti ok, mazziati anche no.

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