"Io sono convinto che andremo ai Mondiali, ma non si va ai Mondiali perché ti chiami Italia o Francia o Spagna. Si va ai Mondiali perché si vince, perché progetti e lavori e noi stiamo cercando di fare questo". Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina, intervenuto durante la settima edizione di 'Sport Industry Talk - L'economia dello sport', organizzata da Rcs Academy. "Io devo essere ottimista necessariamente altrimenti corriamo il rischio di entrare in una crisi depressiva - ha aggiunto -. Il calcio non è quello di di vent'anni fa o di trent'anni fa, è cambiato oggi si può vincere, ma si può perdere contro tutti".
"Il mio ottimismo deriva dall'entusiasmo che vedo all'interno di questa squadra. Devo necessariamente essere ottimista nel credere in Rino Gattuso e nei ragazzi che non sono così scarsi come da da qualche parte si vuole fare emergere. Sono anni che in caso di insuccesso della nostra nazionale siamo sempre alla ricerca dei colpevoli, qualunque esso sia, l'allenatore, il presidente o il calciatore, ma mai ci siamo soffermati nel ragionare nel cercare le cause", ha aggiunto.
"Stiamo lavorando per il bene del calcio italiano. La Riforma è già in atto. È partita con l'approvazione del piano strategico, devo dire che ha un impatto altamente significativo sui concetti di sostenibilità, stiamo cercando di mettere in sicurezza i conti del nostro calcio. Per la riforma dei campionati serve il consenso di tutte le componenti, che ad oggi non c'è", ha aggiunto Gravina ricordando che "100 squadre professionistiche sono troppe, dobbiamo trovare un modo. Serve coraggio".