Nel giorno dedicato alle donne, c'e' poco da festeggiare per la nazionale di calcio femminile della Francia, a pochi mesi dai Mondiali in Oceania che vede le Bleus tra le favorite. La ct, Corinne Diacre, e' nel mirino di molte delle top player - alcune delle quali hanno deciso di non rispondere alle convocazioni finche' non ci sara' una nuova guida in panchina - e domani potrebbe venire esonerata dal comitato esecutivo della Federcalcio francese, convocato appositamente per discutere della delicata questione. Alla vigilia, Diacre ha diffuso un comunicato in cui esprime con molta chiarezza di essere "pienamente determinata a portare a termine la missione" alla guida della Francia ai Mondiali 2023, denunciando una "operazione di destabilizzazione in corso". La ct, in carica dal 2017 e sotto contratto fino all'estate 2024, e' oggetto di pesanti critiche da parte delle stelle della squadra francese, tra cui la capitana Wendie Renard e le attaccanti Marie Antoinette Katoto e Kadidiatou Diani, le quali hanno denunciato i metodi 'militareschi' della allenatrice. "Per dieci giorni sono stato oggetto di una campagna diffamatoria che stupisce per la sua violenza e disonesta' - si difende Diacre -. I ;;miei detrattori non esitano, senza preoccuparsi della verita', ad attaccare la mia integrita' personale e professionale, quattro mesi prima della Coppa del Mondo. Non mi lascero' condizionare da questa operazione di destabilizzazione, che non tiene conto del mio curriculum sportivo, e che ha come unico obiettivo quello di regolare i conti personali". La allenatrice e' stata ascoltata ieri, secondo il suo avvocato, dai membri della commissione federale di cui fa parte Jean-Michel Aulas, il boss dell'Olympique Lyonnais. Qusti nei giorni scorsi aveva rivelato il suo desiderio di vederla fare un passo indietro, salvo dirsi pronto a cambiare idea dopo l'incontro con Diacre.