Il portiere del Manchester City non ha dubbi su Nazionale e Serie A. Di Guardiola e Gattuso dice che...
Italia al Mondiale e Milan da scudetto. Gigio Donnarumma ha le idee chiare su quello che accadrà nei prossimi mesi. Mesi fondamentali per la Nazionale e anche per la Serie A. Partendo dagli Azzurri. "La terza volta non accadrà, non può accadere: questa Nazionale finirà dentro al prossimo campionato del mondo. Non ho dubbi. Le lezioni del passato hanno un senso se le fai proprie: non sottovaluteremo nessuno, nessuno verrà preso sotto gamba, non avrebbe senso farlo. E, poi, questo gruppo si vuole bene: ci faremo trovare pronti quando arriverà il tempo del playoff. La parola playoff non ci spaventa, non ci condizionerà", ha detto alla Gazzetta.
Impossibile non dare uno sguardo alla Serie A da un osservatorio esterno come la Premier League, quello che è considerato il miglior campionato del mondo. "In Inghilterra si corre da primo all’ultimo istante della partita, da noi non è così, ma non vuol dire che sia meglio o peggio. Va così… Ci sono quattro, cinque squadre che potranno dire lo loro fino alle ultime curve. E' proprio questo a dare una dimensione nuova alla Serie A", ha aggiunto.
Ma chi vincerà? "Mi piace il Milan, mi incuriosisce tutto quello che c’è alla base della svolta. Penso ad Allegri, ma non solo. Ho parlato con gente che conosco e che conosce bene l’ambiente rossonero: là dentro ci credono e fanno bene a farlo".
Sulle altre: "La forza dell’Inter, gruppo collaudato e che si nutre delle conoscenze recenti. La conferma di Conte a Napoli con l’energia e la bravura del tecnico campione d’Italia, la nuova Roma di Gasperini e i suoi margini di miglioramento e la Juventus da prendere in considerazione. C’è da divertirsi appunto".
Su Guardiola: "Quando lo ascolti resti incantato. Me lo immaginavo così, ma la realtà è ancora meglio di come la prevedevo. Spero di restare a Manchester il più a lungo possibile, di passare un’esperienza davvero unica".
Su Gattuso: "Te lo senti addosso, è come se stesse dietro di te in ogni istante della partita. Il nostro ct ama il dialogo, parla tanto, ci spiega tutto: ci ha restituito in fretta una fortissima identità collettiva".