Spalletti: "Senza Messi forse è meglio. Miranda gioca". E Skriniar (novità) a centrocampo

Il tecnico: "Perisic ha smaltito l'infortunio, Brozo non ancora. Vincere qui sarebbe il massimo". E senza Brozo spazio a Skriniar davanti alla difesa

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L'ottava vittoria consecutiva? Sognare non costa nulla, si sa; ma progettare un sogno così al Camp Nou contro il Barcellona, beh, rischia di essere un azzardo fuori luogo. L'Inter e Luciano Spalletti si preparano a queste evento forti delle reciproche certezze nate quella notte a San Siro, esordio in Champions, contro il Tottenham: sembrava di cadere nell'inferno, sotto di un gol a un passo da novantesimo. Poi, all'improvviso, è scoccata la scintilla (Icardi e Vecino) capovolgendo la stagione dell'Inter che da quella sera ha imparato come si fa a vincere. Soprattutto all'ultimo respiro. E da allora ha sempre vinto.
E ora eccoci qui, al Camp Nou, giorno della vigilia, per mettere a punto il motore che il derby ha fatto salire ancor più di giri e brillantezza. Fermarsi adesso? Diciamo di no, anche se nella tana del Barcellona non sarebbe un'insolenza e nemmeno una sorpresa. Quest'Inter capace di tutto ha la faccia feroce e serena di chi sa quanto vale. Spalletti lo spiega così, nella conferenza della vigilia.

Crede che senza Messi il Barcellona sia ancora favorito?
Io non direi se è favorito o no. Il Barcellona ha talento, è una delle squadra più potenti del mondo e in più gioca nel suo stadio. Tutto questo lo rende favorito, ma noi abbiamo una autostima elevata. Non dobbiamo cadere nell'arroganza solo perché siamo in un buon momento. Queste gare non dipendono dal momento, l'ultimo risultato non svaluta il Barcellona. Bisogna partire da zero, con umiltà ed essere preparati per fare una partita importante psicologicamente".
Cambia i suoi piani senza Messi?
Non è facile cambiare l'atteggiamento e la mentalità in funzione di un giocatore, chiunque giochi al posto di Messi vorrà dimostrare la sua qualità, però Messi è un giocatore diverso da tutti, quando pensi di aver visto tutto nel calcio, lui inventa qualcosa di diverso. Il Barcellona ha una grande qualità quando gestisce il pallone. Noi vogliamo avere il possesso, anche se sembra un paradosso visto che giochiamo qui.
Cosa può fare Valverde?
Difficile immaginare cosa può fare l'allenatore. Ogni giocatore ha le sue qualità, uno è più rapido, un altro più tecnico. E poi c'è Rafinha che occupa bene il centrocampo. Ne approfitto per ringraziare Rafinha perché è anche grazie a lui se siamo in Champions. E' stato fondamentale. Mi piacerebbe molto che giocasse, anche se so che ci creerà del problemi. Mi immagino un 4-3-3, questo sì.
Si aspetta Messi al ritorno?
Con Messi sarebbe un Barcellona più forte, ma resta una grande squadra, con molte soluzioni. Dovremo essere una squadra di alto livello, competitivo, che non giochi in funzione del rivale, che abbia una sua impostazione. Però sarà più facile senza Messi, io credo. Leo fa quattro tocchi in meno tempo di quello che un altro impiega per farne due. Il Barcellona ne ha anche altri, non come Leo, però giocatori che fanno cose molto rapide col pallone. E' una gara speciale, che aspettiamo da tre anni, abbiamo un avversario impressionante, però abbiamo sognato di venire a giocare qui, per consacrarci ci manca l'ambizione di giocare partite così senza soffrire la pressione. Vediamo come andrà. La mia squadra sa bene cosa fare, non si farà sorprendere.

Rafinha all'Inter le piacerebbe?
Lo abbiamo già avuto e l'ho già detto, è facile da spiegare. C'erano delle scadenze da rispettare e dopo questa scadenza era troppo tardi per poter parlare di una sua conferma. Molte operazioni che abbiamo fatto erano legate alle cessioni.
La formazione?
Potrei cambiare qualcosa. Perisic sta meglio, e anche Miranda sta bene. Non c'è Nainggolan, non è il campo per fare esperimenti. Dobbiamo schierare la squadra migliore per essere all'altezza. Tenere la palla il più possibile, lo ripeto.
L'Inter può qualificarsi virtualmente al Camp Nou.
Dipende. Però non sarà mai matematica, qualunque sia il risultato. Può essere un passo avanti. Bisogna avere autostima e saper soffrire se ci sono complicazioni, i tifosi non ci hanno mai abbandonato, senza chiedere niente in cambio. Abbiamo questa responsabilità, dobbiamo portarla dentro di noi ed esprimerci attraverso il calcio.
L'Inter può recuperare il suo posto nella storia con questa gara?
E' una grande occasione. Sono sicuro che i miei giocatori sono pronti.
Gara chiave per la classifica finale del gruppo?
Sì. Tre punti sono fondamentali.
Se non gioca Brozovic, pensa a Borja Valero?
In questo ruolo ci sono varie soluzioni, ci sono giocatori capaci di muoversi in vari ruoli. C'è bisogno di polivalenza, gente che si muove bene in fascia come Candreva o altri che si sentono più comodi in mezzo al campo. Comunque pochi cambi. Perisic ha smaltito il problema, Brozo è in dubbio, Miranda sarà titolare".

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