IL COMMENTO

Ronaldo molto più leader, demolito Messi a casa sua

Il portoghese è il vero faro della Juve, la Pulce si è spenta

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D’accordo, la partita non valeva per una qualificazione già abbondantemente archiviata da entrambe le squadre. Messi contro Ronaldo però è una sfida che non si vede tutti i giorni, anzi non andava in scena da un Barcellona-Real Madrid disputato 947 giorni fa che finì 2-2 con un gol a testa. Quando in campo ci sono quei due, qualcosa succede sempre e comunque. Vediamo come è andato il loro scontro diretto numero 36.oprio lui, CR7.

L’ha vinta Ronaldo. L’ha vinta su tutta la linea. È stato più leader di Messi, ha segnato una doppietta, ha dato l’esempio alla squadra con il suo impegno totale e con alcuni rientri straordinari. Non è però giusto dire che l’abbia persa Messi da solo, perché soprattutto nel secondo tempo ha provato a risollevare la squadra con qualche tentativo. Forse l’ha persa il “mondo Messi” inteso come il sistema che si è venuto a creare intorno al numero 10 argentino. A forza di condizionare le scelte del club in fatto di attaccanti da schierarli accanto, ha portato il suo allenatore Koeman a spostare Griezmann nella speranza che almeno con Braithwaite il capitano possa trovare un dialogo. Pia illusione.

Quello tra Messi e il Barcellona è un matrimonio che sembra entrato in crisi per consunzione. Troppo ripetitivi i copioni che vengono messi in scena, troppo prevedibili per gli avversari. Soprattutto se si tratta di avversari che scendono in campo con la giusta concentrazione e l’attenzione individuale che serve in circostanze simili. Invece quello tra la Juventus e Cristiano Ronaldo sembrava un matrimonio destinato a durare poco e siamo qui a celebrare la presenza fissa e costante del fuoriclasse portoghese nei destini di una squadra che senza di lui non è la stessa cosa.

Primo tempo a favore di Ronaldo, almeno numericamente. Soprattutto il primo quarto d’ora, con il portoghese al tiro al minuto 8 (troppo lento) e poi il primo episodio che lascia il segno sulla partita, rigore conquistato da CR7 per un fallo di Araujo e realizzato con la consueta freddezza. Poche tracce di Messi nei primi venti minuti, giocate lontane dalla porta. E anche una scarpata involontaria del portoghese all’argentino, sopportata senza troppe smorfie. Il capitano del Barça cresce nell’ultimo quarto d’ora, minaccia Buffon da lontano e gli sorride, reclama un rigore ma l’arbitro non è dello stesso parere.

Tracce di Messi nel secondo tempo, pallone spessissimo nei suoi piedi, ma la Pulce predica nel deserto. Barcellona senza capo né coda, tentativi individuali che si infrangono sulla perfetta linea difensiva bianconera o male che vada sui guantoni di Buffon. La chiude subito Ronaldo, trasformando un rigore assegnato dal Var per una sciocchezza di Lenglet. Il capolavoro è fatto, il 3-0 ha l’aria di una situazione che non cambierà, che potrebbe anche diventare più pesante. Ronaldo tira il fiato e Messi gira per il campo a farsi dare il pallone, lo distribuisce poco e prova a fare da sé con qualche tiro dalla distanza. Prova anche un paio di slalom, ma va a impantanarsi in mezzo a una difesa che non concede un centimetro. Guarda nel vuoto Messi, ha scritto negli occhi che di questa squadra si sta stufando, si è già stufato, forse non ne può più. Alza gli occhi verso il tabellone per cercare un conforto che non arriva, lo 0-3 è sempre 0-3, il tempo passa e prima di finire la partita ingloriosamente si vede anche arrivare addosso Ronaldo come una furia per sottrargli il pallone in un recupero difensivo straordinario.

E adesso nei confronti diretti tra Ronaldo e Messi il portoghese ha pareggiato il conto dei gol segnati: 21-21. Resta in vantaggio l’argentino nel numero di vittorie, 16 contro 11 (9 pareggi) ma non si va oltre, perché nel totale dei gol segnati adesso Ronaldo conduce 752-712 e in Champions League 134-118. Ma soprattutto nella notte del Camp Nou vuoto, Ronaldo ha detto e scritto che quest’anno se uno dei due ha possibilità di vincere di nuovo la Champions, quel qualcuno è proprio lui, CR7.

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