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Di Francesco: "Diamo continuità"

Il tecnico alla vigilia del match di Champions col Viktoria Plzen: "Squadra tosta, dobbiamo fare valere la nostra maggior qualità. Dzeko? Gli manca solo il gol"

01 Ott 2018 - 23:32

Dopo il successo contro la Lazio, la Roma martedì scenderà in campo nella seconda giornata di Champions contro il Viktoria Plzen. "Sono una squadra tosta - dice Di Francesco in conferenza stampa -. Noi dobbiamo metterci ad armi pari e poi fare valere la nostra qualità. Entusiasmo post derby? Ora bisogna dare continuità a quello che stiamo facendo, l'equilibrio è fondamentale". Su Dzeko: "Mi è piaciuto nel derby, gli manca solo il gol".

Sull'entusiasmo post derby.
"Ieri ho parlato solo di equilibrio con la squadra. Bisogna saper anche lavorare e dare continuità a quello che stiamo facendo, nonostante un’ottima gara ed una vittoria importante. L'equilibrio è fondamentale, dare continuità a quello che stiamo facendo, gli atteggiamenti e lavorare come squadra. E’ la base più importante da cui stiamo ripartendo".

Sul modulo.

"Sto lavorando con il 4-3-3 e il 4-2-3-1, anche con la Lazio li abbiamo alternati. Spesso dipende anche dagli avversari e si può modificare a partita in corso. E' un’arma in più".

Sul dito rotto di Kolarov.

"Assolutamente sì, è una frattura che c’è. E’ stato un grande nel derby, ci voleva essere e tiene a esserci domani. E’ però in dubbio per questa situazione, valuteremo e vedremo quale sarà la mia scelta se farlo giocare o meno".

Su Kluivert.

"Potrebbe giocare dal primo minuto".

Sul momento di Dzeko.

"Edin deve ritrovare solo il gol, vive per quello ma a me al derby è piaciuto. Una decina di minuti ha subito certe situazioni, ma poi è stato bravo e determinante nel primo gol. E' un giocatore che mi tengo stretto, è un attaccante che va coccolato. Per noi è troppo importante, ci sto lavorando a tutto tondo e sono sicuro che ritroverà il gol che gli darà serenità".

A Dzeko manca il gol per un problema tattico?
"Che devo fare? Farlo partire più dietro? Dico solo che deve dare continuità, ha avuto opportunità, mi auguro possa averne di più, ci ha abituato a grandi gol, magari gliene serve uno semplice che gli dia serenità. Quando segnano gli attaccanti io sono contento, è un aspetto psicologico importante. Il gol ripulisce tante situazioni che lasciano il tempo che trovano".

Sulla differenza tra Pastore, Cristante e Pellegrini.

"Dipende dai giocatori, abbiamo anche Coric e Zaniolo in quel ruolo. Pastore è un po' unico tra quelli che ho, insieme a Coric che ha un po’ più qualità tecniche, ha la giocata in più o quella che ti aspetti meno. Gli altri sono giocatori che danno più continuità in copertura e fase di possesso e che hanno più qualità di inserimento. Ma sono importanti i due mediani per lavorare così ed anche è importante il lavoro degli esterni. E’ un insieme di cose dove i giocatori devono essere bravi a muoversi insieme".

Su Nzonzi.
"Steven è in grande crescita ed è passato anche per prestazioni di livello basso. Santon non ha giocato un minuto, poi ha giocato due gare di seguito facendo grande partite: se non si fosse allenato bene, non ce l’avrebbe mai fatta. L’allenamento è alla base della prestazione, se tutti dicevate che la preparazione non andava bene, mi dite come è cambiato tutto in sei giorni? Ci vuole la componente fisica, tecnica e mentale. Senza queste tre componenti non si va da nessuna parte".

Possibili cambi per l'assenza di alcuni giocatori?
"A me cambiare tanto non piace ma bisogna esser bravi a leggere le situazioni. Ad oggi si è parlato poco del Plzen che ritengo una squadra tosta, di grande fisicità e struttura e con un attaccante che ha grandi potenzialità, mena e fa gol. Noi dobbiamo capire che affrontiamo una squadra fisica e dobbiamo metterci ad armi pari e poi far valere la nostra cifra tecnica, che non c’entra nulla con il 4-2-3-1 o il 4-3-3. E' chiaro che metterò i giocatori nel modo migliore per farli rendere".

Sulla difesa e Olsen.
"Viene da un calcio differente da quello che pratichiamo noi. Appena ha la palla sui piedi cerca l’attaccante, cosa che può accadere ogni tanto. Lui ha lavorato tanto, ha una grande disponibilità, sta lavorando benissimo con i piedi e cerca di non buttare i palloni. Sta migliorando il suo posizionamento, perché deve essere predisposto. E’ successo anche con la Lazio, deve lavorare più alto rischiando qualcosina, sapendo che da lontano non è facile prendere la porta. Deve lavorare, ma io sono contento della sua disponibilità e sta capendo i termini richiesti e la lingua che è fondamentale per dialogare con i compagni".

Luca Pellegrini può giocare dal 1' in Champions?
"E’ sempre un’idea Luca Pellegrini, ma passa sempre attraverso quello che ho detto di Santon. Deve lavorare con grande umiltà e consapevolezza dei suoi mezzi: ha 15 minuti in Serie A, è entrato perché meritava di entrare e non è detto che in queste gare non possa esordire dal primo minuto, lo tengo in considerazione. Ma dipende da lui, spesso la formazione la fanno i calciatori con la loro disponibilità e i loro comportamenti".

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