CHAMPIONS LEAGUE

Le sliding doors delle panchine: quando Conte poteva allenare il Real

La partita di Madrid è anche lo scontro tra due tecnici con un passato in comune. Con la possibilità, per l'interista, di essere al posto del collega

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Antonio Conte e Zinedine Zidane si conoscono da quasi 25 anni. Hanno giocato e vinto insieme nella Juventus di Lippi e ora sono due tra gli allenatori più quotati del panorama calcistico internazionale. La partita di Champions, già con un amaro sapore da dentro o fuori, li vede ancora una volta ravvicinati da un destino comune. Eppure, se le cose avessero preso una piega diversa, sulla panchina del Real, ora, potrebbe esserci seduto l'attuale allenatore dell'Inter

Corre l'anno 2018 e Zidane, dopo la terza Champions consecutiva, decide che è arrivato il momento di uscire dal meraviglioso mondo "blanco". Florentino sceglie Lopetegui, che per colpa dell'annuncio della firma col Real si gioca la possibilità di guidare la Spagna ai mondiali, salvo poi salutarlo per mancanza di risultati e feeling con una rosa tutt'altro che facile da gestire. 

Antonio Conte, nel frattempo, si sta godendo l'anno sabbatico con i soldi di Abramovich dopo i due anni vincenti alla guida del Chelsea. Facile fare due più due e pensare che a Madrid puntino con forza su un allenatore fermo, che, tra l'altro, è uno dei più quotati al mondo. Florentino lo contatta e le cose sembrano mettersi per il meglio. I problemi iniziano a nascere dalla volontà di Conte di poter intervenire sulle questioni di mercato e dalla necessità di portarsi dietro cinque uomini del suo staff. Questioni forse superabili se non fosse intervenuto il ras dello spogliatoio madridista: Sergio Ramos.

Per far capire quando non apprezzi l'arrivo di un allenatore percepito come un sergente di ferro, rilascia queste dichiarazioni: "Il rispetto si guadagna non si impone. Abbiamo vinto tutto con allenatori che conoscevamo già. Alla fine la gestione dello spogliatoio è più importante delle competenze tecniche". Conte non si lascia sfuggire l'occasione per rispondere: "Quando un allenatore arriva in una squadra deve portarsi dietro educazione e rispetto e lo stesso devono fare i giocatori. Se non accade, iniziano i problemi". Fine dei giochi. Florentino sceglie un traghettatore, Solari, che poi verrà allontanato dopo poco più di quattro mesi per far posto al ritorno di Zidane.

 

 

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