L'ANALISI

La pazza Inter esce a testa alta ma vincono i rimpianti

Vincere ad Anfield non è mai un risultato da poco, resta l'amaro in bocca al pensiero che l'impresa era davvero a un passo

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© Getty Images

L'ultimo quarto d'ora dell'andata a San Siro, l'espulsione di Sanchez quando la rimonta sembrava a un passo...  Accarezzare i rimpianti non è mai molto costruttivo ma, in questo caso, si porta dietro la certezza che la direzione è quella giusta. Inzaghi esce da Anfield con la convinzione di avere tra le mani una squadra che può andare lontano. Vincere nella tana del Liverpool non è un'impresa da tutti i giorni ma non è solo questo a permettere all'Inter di guardare al futuro con fiducia. 

Nella Kop c'era un tifoso del Liverpool che aveva questa maglietta: "Se trovassi Klopp a letto con mia moglie gli chiederei cosa voglia per colazione". Giusto per capire il culto nei confronti di un allenatore che ha riportato la Champions a Liverpool, gli ha permesso di vincere un campionato che mancava dal 1990 e ha regalato ai suoi tifosi un calcio senza pause, veloce e vincente. Osservare una squadra italiana che prova a impostare da dietro e a trovare spazi giocandosela alla pari con uno dei club più forti del mondo, è già un bel vedere. Certo, c'era da rimontare lo 0-2 dell'andata, certo, i padroni di casa hanno colpito tre legni e sono andati a un passo da un gol salvato miracolosamente da Vidal. 

La gestione del match, con i movimenti coordinati dei difensori e di Brozovic nel dare il via all'azione, però, hanno rappresentato la prova più evidente di un atteggiamento e di una concezione avanzata di principi di gioco che fanno ben sperare per il futuro. Anche ai più alti livelli. Magari provando a rischiare qualcosa di più, visto che in molti si sarebbero aspettati, anche con un uomo in meno, il ricorso a Dzeko e a un attacco a due punte, considerando che c'era la necessità di segnare e non di difendere il risultato. La gestione dei cambi, insomma, sembra proprio il tallone d'Achille dell'Inter di quest'anno. L'organizzazione di gioco, però, sembra davvero quella giusta per mantenere l'Inter ai vertici del calcio che conta. 

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