VERSO JUVENTUS-PSG

Juve, Allegri: "Non recupero nessuno. Il nostro dovere ora è andare in Europa League" 

Il tecnico bianconero alla vigilia del Psg: "Dovremo giocare una gara intelligente, tecnicamente valida"

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Per la Juve c'è in gioco il terzo posto, per il Psg il primo: l'Europa League come obiettivo minimo per i bianconeri, un'urna per gli ottavi di Champions meno pericolosa e più agevole per i francesi. Il tutto, inevitabilmente, con un occhio a quanto succede tra Maccabi Haifa e Benfica che giocheranno per i medesimi obiettivi. Come ormai amara consuetudine Allegri deve confrontarsi col solito esorbitante numero di infortunati, a cui si aggiunge anche l'assenza dello squalificato Danilo: "A parte Locatelli non recuperiamo nessuno" ha subito precisato il tecnico bianconero nella conferenza della vigilia. "Giocatori per una gara così importante ci sono. Giocheranno dei ragazzi che hanno giocato a Lecce, qualche giovanotto, sarà un buon test anche per loro. Di certo la partita di domani è molto importante. Oggi è una conferenza strana, è la prima dopo tanti anni dove giochiamo senza che sia decisiva per la Champions. Ora in Europa League cerchiamo di andarci, è sempre Europa, dobbiamo fare una gara giusta, affrontiamo una delle squadra più forti d'Europa".

Che gara si aspetta domani sera?
"Dovremo giocare una gara intelligente, tecnicamente valida. A Parigi abbiamo regalato due gol, su due situazioni evitabili. Servirà fiducia come abbiamo avuto a Lecce".

Ha detto che è vostro dovere centrare l'Europa League: come vivrete quella competizione?
"Tutto è un'opportunità. Vediamo il risultato, se saremo stati bravi ad andarci ma non ci voglio neanche pensare a un risultato diverso. Dobbiamo pensare alla gara di domani e a fare il meglio".

Come va il centrocampo, come sta Locatelli?
"McKennie ha un edema che non si capisce se sia dato da un colpo o da uno stiramento. Ho a disposizione Locatelli, Rabiot, Fagioli e Miretti a centrocampo. Locatelli sta bene".

Pogba non sta ancora bene e salterà anche il Mondiale: ha parlato con lui?
"Ancora no. Ci ho parlato prima. E' inutile stare a ripetere quello che è già stato detto: una volta che è stata presa la decisione di non operarsi a inizio stagione, era normale che le speranze che potesse tornare con Juventus e Francia erano ridotte al lumicino. E' dispiaciuto, è normale, noi siamo stati penalizzati per non averlo avuto a disposizione".

Che momento vive Rabiot?
"E' passato dal fare due gol con grandi inserimenti a una gara intelligente contro il Lecce. Sta migliorando come prestazioni, ha raggiunto una maturità ottima, è un bene per la Juve e per la Nazionale francese".

Affronterete un Psg che ha un Messi tornato ai livelli del Pallone d'Oro...
"Messi è sempre stato il migliore al Mondo. Per lui è un anno importante, per il Psg e per il Mondiale. Ha 35 anni, sono gli ultimi anni a questo livello".

Quanto le brucia il fatto di uscire così presto dalla Champions?
"Brucia, brucia tanto. Sono arrabbiato, non confrontarci da marzo in poi coi migliori ci crea rabbia. Deve darci stimoli, deve creare una reazione ma al campionato pensiamo dopo alle gare con Inter, Verona e Lazio. E' normale che le gare in Champions, come risultati, sono state bruttissime e questo fa vedere i risultati in campionato in modo più negativo. Però al campionato penseremo da dopodomani".

E' una stagione funestata dai tanti infortuni: si è fatto una ragione del perché?
"La media si è sicuramente alzata in questa stagione. Quando parti in un campionato con tre giocatori fuori dalle competizioni, devi affrontare 21 partite con giocatori che devono giocarne di più. McKennie ne ha giocate 15 di seguito più la Nazionale, su Iling c'è stata un entrata che fortunatamente è stata meno grave del previsto sennò rischiava tibia e perone. Abbiamo avuto infortuni non solo muscolari, avremo sbagliato sicuramente qualcosa, ma ci sono stati anchi tanti infortuni traumatici. Però, detto questo, parliamo solo dei presenti. Per l'Inter avremo a disposizione Di Maria e Bremer, da lunedì prossimo credo anche Paredes se tutto procede per il meglio. Con gli altri ci vedremo a gennaio. Vlahovic domani non è a disposizione, spero ci sia contro l'Inter".

In questa ultima settimana un contributo importante è arrivato dai giovani: cosa ne pensa?
"Dopo il Lecce la preoccupazione era questa. Da un lato c'è il fatto, negativo, che c'è la troppa esaltazione di un ragazzo di vent'anni. Poi c'è il lato positivo: nella Juventus ci sono una quindicina di giocatori dal 2000 in poi. E' normale che non possiamo pensare e credere che un ragazzo che non ha esperienza di partite internazionali e nazionali con la Juventus, la cui maglia ha un peso diverso dalle altre, possa risolvere i problemi. Devono fare un percorso normale, devono lavorare serenamente e in modo tranquillo. Ci sono altri ragazzi molto bravi ma serve un percorso. All'interno della rosa della Juventus ci sono 10-12 giocatori. Poi ci sono Rovella, De Winter, Ranocchia, che stanno giocando fuori. Però non possiamo pensare che ragazzi del 2003 possano portare la Juventus a vincere. Serve equilibrio, dobbiamo essere bravi tutti, io come allenatore e il club che lo sta facendo, a mantenere il loro equilibrio. Nella Juventus la prima gara, la seconda gara, il primo mese e il primo anno, lo giocano quasi tutti. Per giocare tanti anni alla Juventus, forza mentale e tecnica vanno oltre, devi avere forza mentale che è differente da tutti gli altri giocatori per stare alla Juventus o in una squadra che vince. Ci vuole pazienza: non giochi dieci minuti e diventi... Io dico sempre che su un chilometro, novecento metri li corrono tutti: la differenza la fai negli ultimi cento e li corrono in pochi. E la differenza è nella testa".

E' il suo periodo più difficile da allenatore?
"In questi mesi potevamo fare meglio, poi c'è anche la casualità. Io lo dico per sorridere... Locatelli ha problemi personali, McKennie alla fine del primo tempo è morto, metto dentro Fagioli e fa gol... Ci sono cose che vanno al di là di quel che studi. Sono arrabbiato per essere fuori dalla Champions, noi dobbiamo esserci per competere coi migliori da marzo in poi. Deve farci riflettere sull'occasione buttata, nel campionato vedremo cosa succede alla fine di queste tre gare".

Come sta Chiesa?
"Chiesa momentaneamente non è nelle condizioni di giocare una partita. Ha fatto una gara dopo Lisbona, sono andato a vederlo, poi ha avuto quattro giorni di recupero. Non è in condizione ottimale, speravo di averlo il più presto possibile, magari nell'ultima settimana ma a oggi non è così. Spero di averlo il prima possibile, lui come Pogba e tutti gli altri. Sono tutti importanti affinché la Juventus centri i suoi obiettivi. Se non ci sono, servono soluzioni per ovviare agli imprevisti".

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