L'argentino sfida anche Dembélé per il Pallone d'Oro e il francese avverte "Noi in campo per vincere"
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Lautaro Martinez carica la sua Inter a pochi giorni dalla finale di Champions League, in cui l'argentino si ritroverà faccia a faccia con uno dei suoi rivali più accreditati per la conquista del Pallone d'Oro, Ousmane Dembélé: "È un sogno che è di nuovo alla nostra portata: non voglio nemmeno pensare se riuscirò o meno a raggiungere il traguardo che tutti vogliamo e che manca all'Inter da tanto tempo - le parole del capitano nerazzurro ai canali della Uefa -. Voglio davvero godermi il momento, la partita: se vinceremo, sarà un sogno che si avvera. La semifinale di ritorno col Barcellona? Ho passato due giorni a casa a piangere, perché i primi due giorni sono stati davvero duri. La gamba mi faceva così male che non riuscivo ad alzarla. Grazie ai medici e ai fisioterapisti che hanno fatto un ottimo lavoro - e anche gli straordinari - sono potuto entrare in partita, non al 100%, ma nelle condizioni migliori. Quando il Barcellona è passato in vantaggio all'87' non riuscivo a crederci: sembrava tutto a nostro favore, perché in entrambe le partite siamo andati due gol sopra... I miei compagni hanno però dimostrato ancora una volta tanta forza e determinazione, pareggiando e portando la gara ai supplementari. Meritavamo di raggiungere la finale per i sacrifici che abbiamo fatto e per il duro lavoro di tutta la squadra. Onestamente sono molto orgoglioso di questa squadra e spero che riusciremo a mettere la ciliegina sulla torta".
Lautaro è poi tornato sulla sconfitta in finale del 2023, contro il Manchester City: "Conoscevamo i nostri punti di forza, le nostre caratteristiche e il nostro gioco. Siamo arrivati in finale contro una squadra che ai tempi era una delle più forti al mondo. La gente diceva che il City partiva favorito e che l'Inter avrebbe perso con molti gol di scarto. La verità è che abbiamo giocato una partita alla pari e secondo me meritavamo di più, ma ci ha dato molta forza e la consapevolezza di ciò che possiamo fare come gruppo. Quest'anno abbiamo affrontato ancora una volta grandi squadre in condizioni molto difficili e abbiamo sempre fatto vedere il nostro gioco e le nostre caratteristiche. La verità è che meritiamo di essere di nuovo in finale di Champions League grazie al lavoro e ai sacrifici che abbiamo fatto".
Poi di nuovo sul Paris: "È una squadra forte e compatta, che attacca e difende bene, quindi dobbiamo stare attenti. Alcuni giocatori, dal centrocampo in poi, sono dirompenti. Ne conosciamo molti perché hanno giocato in Italia. Dobbiamo guardare ai loro punti di forza e di debolezza, che possiamo sfruttare per giocare una finale fantastica. Soprattutto dobbiamo divertirci, perché la competizione è stata dura e siamo arrivati in finale due volte negli ultimi tre anni, quindi ce la meritiamo. Ci siamo impegnati, siamo umili e vogliamo continuare a crescere. Vincere sarebbe un'emozione incredibile perché ho vissuto la finale di Istanbul e la finale dei Mondiali in Qatar: sono momenti unici che ti rimangono per sempre. Giocare un'altra finale di questa importanza, in questa competizione, sarà incredibile".
DEMBÉLÉ: "NOI IN CAMPO PER VINCERE. THURAM? AMICI, MA NON SABATO..."
Ousmane Dembélé è reduce da una stagione da trascinatore assoluto, arricchita da 33 gol e 13 assist tra tutte le competizioni: "In 10 stagioni da professionista ho giocato in Champions League nove volte, quindi questo traguardo è davvero eccezionale. Spero di andare avanti così fino a fine carriera. È la competizione più importante e vuoi giocarla sempre. Non ci si abitua mai, soprattutto finché non la si vince, ma poi vuoi vincerla anche l'anno dopo. Ho esordito con la maglia del Borussia Dortmund. Ricordo la prima partita contro il Legia Varsavia: l'atmosfera era pazzesca. Poi ho giocato la Champions League con il Barcellona, dove il motto era vincere. Ora sono al Paris Saint-Germain, ho giocato due semifinali e quest'anno sono in finale. Il mister è venuto qui con un'idea molto chiara. Ha cambiato molte cose e anche la mentalità dei giocatori è cambiata molto. Cerchiamo sempre di dare il massimo, soprattutto perché il Paris Saint-Germain ha l'ambizione di vincere questo trofeo per la prima volta. Personalmente sono cambiato molto, soprattutto per quanto riguarda la mia posizione in campo, il mio stile di gioco, ecc. Il mister mi dà la libertà di andare ovunque. Non sono costretto a rimanere al centro dell'attacco come un numero 9. Cerco solo di creare spazio e di seminare un po' di caos".
Poi sui compagni di reparto Kvaratskhelia, Doué e Barcola. "Kvaratskhelia e Doué sono venuti qui e si sono adattati molto rapidamente al modo di giocare della squadra e a quello che l'allenatore ci chiede. Ci piace molto attaccare e difendere insieme. Abbiamo fame di trofei. Abbiamo una mentalità vincente e ci sosteniamo a vicenda. La concorrenza in squadra è fondamentale affinché i giocatori possano dare il massimo".
Infine sull'Inter: "Ci sarà molta concentrazione, ma anche qualche sorriso perché queste sono partite che sognavamo fin da bambini. Giocare una finale di Champions League è fantastico, c'è molta concentrazione e anche molto orgoglio. Speriamo di vincere, ma non sarà facile contro questa Inter, una squadra davvero tosta. L'ho guardata per tutta la stagione perché ci gioca il mio amico Marcus Thuram. È una squadra molto difficile da affrontare, ma in finale può succedere di tutto. Se io e Thuram saremo amici dopo il calcio d'inizio? Non in campo, non in finale".