Bello e tosto. A Londra l'Ajax dimostra non solo di poter dare lezioni di calcio, ma anche di saper soffrire e difendersi. Caratteristiche importanti con la finale all'orizzonte. Roba da alimentare sogni importanti. Certo, il risultato lascia ancora tutto aperto per il ritorno. Ma intanto De Ligt & Co. hanno fatto un primo passo importante verso l'ultimo atto della Champions. Già, perché al netto di una prestazione discreta con assenze importanti, il Tottenham ha provato sulla sua pelle la potenza di fuoco dei Lancieri, a cui in buona sostanza è bastata una mezz'ora di calcio show per archiviare la pratica.
Senza Kane e Son, all'Hotspur Stadium Pochettino fa di necessità virtù e sceglie la difesa a tre, varando un modulo dinamico e coperto sugli esterni. Con tutta la rosa a disposizione, Ten Hag si presente invece col solito 4-3-3 tutto tecnica e rapidità. Dopo le prime battute di studio, è l'Ajax a prendere in mano il palleggio con Schone e De Jong in cabina di regia e Van de Beek pronto a creare scompiglio con i suoi inserimenti. A ritmi bassi, l'avvio del match è una partita a scacchi. Da una parte Llorente chiama palla addosso per sfruttare la sua stazza e fare la sponda sui lanci lunghi, dall'altra gli olandesi manovrano invece con pazienza guadagnando metri col possesso e i cambi di gioco. Per un quarto d'ora il Tottenham regge, poi i Lancieri cambiano passo innescando un forcing crescente, preciso e inesorabile. Ziyech ha il piede caldo e ogni volta che tocca la palla son guai per gli uomini di Pochettino. Come quando serve a Van de Beek l'assist per il vantaggio sul filo del fuorigioco. Un guizzo che rompe l'equilibrio e stordisce il Tottenham, costretto a subire quasi inerme le trame perfette degli olandesi. Dopo l'ennesimo palleggio nello stretto sulla sinistra, Lloris evita il raddoppio ancora su Van de Beek, poi gli Spurs passano alla difes a quattro e cercano di reagire nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo. Una zuccata di Llorente finisce a lato, poi ci provano Lucas Moura, Alderweireld e Sissoko, ma la difesa altissima di Ten Hag tiene botta e, quando serve, ci pensa Onana a liberare l'area con le sue uscite-kamikaze.
Nella ripresa il Tottenham rientra in campo con meno timori e si appoggia a Llorente, bravo a far valere il fisico e la tecnica per far salire la squadra e innescare gli inserimenti dei compagni. Atteggiamento che costringe i Lancieri ad abbassare il baricentro e a puntare tutto sulle ripartenze. Un diagonale di Tagliafico finisce largo, poi Onana ferma un destro pericoloso di Dele Alli. Botta e risposta, col match che sale di intensità soprattutto da un punto di vista fisico. Più disordinato e un po' sulle gambe, l'Ajax soffre e si chiude. Il Tottenham invece alza il ritmo e cresce grazie alle giocate di Lucas Moura e di Eriksen. In difficoltà, gli uomini di Ten Hag serrano le linee con De Jong che si piazza davanti alla difesa a fare da schermo e De Ligt e Veltman che chiudono su tutti. Ma anche sotto pressione, i Lancieri restano pericolosi. Imbeccato da Van de Beek, Tadic si fa murare da buona posizione, poi un diagonale di Neres si stampa sul palo dopo un'altra azione da manuale degli olandesi. Nell'ultimo quarto d'ora la gara diventa una lotta. Pochettino cambia gli esterni per aumentare i giri e l'intensità della manovra, ma nel finale c'è spazio per giocate degne di nota. L'Ajax porta a casa un altro scalpo e punta la finale. Ma il Tottenham promette battaglia ad Amsterdam.