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Uefa contro il fuorigioco millimetrico: "Insopportabile vedere annullato un gol per tre centimetri"

Il vice-segretario generale Giorgio Marchetti: "Il nuovo format della Champions League funziona e non cambierà, solo ritocchi"

12 Mag 2025 - 11:05
 © Getty Images

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Giorgio Marchetti, vice segretario generale della Uefa, promuove il Var ma auspica un cambio del fuorigioco, ipotesi al vaglio della Ifab. "Il Var è uno strumento essenziale per tutti. Nessuno può immaginare il calcio di oggi privato di questo supporto tecnologico. Ma è anche un elemento da maneggiare con cura, per evitare che trasformi il gioco in qualcosa che gli sportivi non amerebbero vedere - ha spiegato ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 -. Per quanto riguarda il fuorigioco millimetrico, l'Ifab sta facendo degli esperimenti per testare una modifica delle regole del fuorigioco, che non sia più bastata su qualunque parte del corpo. Vedere annullato un gol per tre centimetri di piede o di spalla è qualcosa che si fatica a sopportare a livello di spirito di gioco. Vedremo a cosa porteranno questi esperimenti e se sarà possibile in futuro un fuorigioco non più basato più sui tre centimetri ma magari su una parte più significativa del corpo".

In attesa di sapere chi vincerà la Champions League 2024-205, Marchetti ha promosso il nuovo format a campionato con 36 squadre. "Siamo molto soddisfatti del nuovo formato. Avevamo degli obiettivi: rendere la competizione più incerta e imprevedibile, dare più varietà alle differenti squadre. Abbiamo assistito a una fase campionato interessantissima, con tante partite incerte e senza partite prive di interesse. E poi la fase a eliminazione diretta è proseguita con partite incredibili, come quella tra Inter e Barcellona".

Su possibili ritocchi. "Questo formato non è temporaneo, è il nuovo formato per tutte le competizioni europee. È stato pensato perché diventi il formato del futuro. Darà grandi soddisfazioni e migliorerà una formula che ha avuto un successo enorme e mondiale. Abbiamo constatato che funziona per incertezza, imprevedibilità, sorpresa e interesse. Ragioneremo con i club su qualche piccolo dettaglio. Ma il formato rimarrà tale. Tutti i dettagli sono studiati con cura".

L'anno prossimo per la prima volta ci saranno al via 6 squadre inglesi. "Con la nuova formula abbiamo aggiunto un elemento di grande interesse per tutti i campionati nazionali, cioè la possibilità che i club che giocano in Europa, con i loro risultati, possono aggiungere un posto alla loro nazione. Poi con la vittoria dell'Europa League si aggiunge un ulteriore posto in Champions, ma questo esisteva già prima. Va anche ricordato che ora ci sono 36 squadre, non riteniamo sia un elemento di disturbo".

BACCHETTATA ALL'ITALIA PER GLI STADI
Marchetti non nasconde un certo malumore per la situazione stadi in Italia, che deve per forza migliorare in vista di Euro 2032 che il nostro Paese organizzerà insieme alla Turchia. "L'Italia è uno dei grandi paesi del calcio europeo e mondiale. Vedere una situazione infrastrutturale così precaria e così fuori dal tempo non è un elemento di beneficio per calcio italiano. Ci auguriamo che l'Italia riesca a dare una sterzata ai propri stadi, trasformandoli in stadi moderni e confortevoli, cosa che purtroppo non è in questo momento. Questo deve avvenire per forza, l'Italia non può mancare questo appuntamento col futuro". Alla domanda se in caso di mancati adempimenti, c'è il rischio di avere un numero inferiore di stadi rispetto alla Turchia (altro paese organizzatore di Euro 2032), Marchetti ha così risposto: "Manca ancora tempo, c'è tempo fino a ottobre 2026. Non posso pensare che l'Italia non sarà in grado di presentare cinque stadi con tutti i requisiti necessari. L'Italia deve farlo".

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