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Mai uno scarto così ampio in una finale di Champions. Doué scatenato con due gol e un assist. In rete anche l'ex Hakimi, Kvaratskhelia e il classe 2006 Mayulu. Nerazzurri mai in partita
di Max Cristina© afp
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Il Paris Saint-Germain è campione d'Europa per la prima volta nella propria storia. Nella finale di Champions League 2024/25 i ragazzi di Luis Enrique hanno dominato la contesa contro l'Inter di Simone Inzaghi, mai in partita e travolta 5-0 senza appello. Match sbloccato già al 12' dall'ex di turno Hakimi, che non ha esultato, su assist di Désiré Doué protagonista di una serata da sogno. Il classe 2005 francese, infatti, al 20' ha firmato il raddoppio trovando anche la doppietta al 63' al termine di un'azione in verticale. L'Inter si è fatta vedere dalle parti di Donnarumma solo da palla inattiva, ma dieci minuti più tardi ha incassato anche il poker di Kvaratskhelia che ha dato il via alla festa dei tifosi francesi con largo anticipo. Nel finale rete del 2006 Mayulu che ha sancito il divario più ampio in un finale di Champions.
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LA PARTITA
Se alla vigilia avessero chiesto a un tifoso del Paris Saint-Germain e a uno dell'Inter di mettere in piazza rispettivamente il più bel sogno possibile e il peggiore incubo in vista della finale di Champions di Monaco di Baviera, probabilmente nessuno dei due avrebbe avuto la forza, il coraggio e al contrario il pessimismo per disegnare un risultato storico come il 5-0 con cui i ragazzi di Luis Enrique hanno demolito le convinzioni e l'orgoglio della formazione di Simone Inzaghi. Una "Manita" storica per dirla nell'idioma dell'architetto della squadra parigina, un divario mai visto a questo livello nella storia.
Per l'Inter, purtroppo per i suoi tifosi, è difficile parlare di una serata storta. Semplicemente quella contro il Psg è s tata una partita in cui la differenza in campo si è vista subito, fin dalle prime battute. Differenza di ritmo, di convinzione, di tecnica e di condizione fisica e mentale che col passare dei minuti anziché livellarsi, passato l'impatto emotivo con la storia, è andata ad aumentare fino a diventare irrecuperabile.
Irrecuperabile come un 5-0 scritto nell'albo d'oro che se è vero che da una parte tende a ricordare solamente chi vince, come da mantra dei prepartita di ogni atto finale, dall'altra parte consegna all'Inter un record negativo di cui avrebbe fatto volentieri a meno. La parte brutta, però, è che a conti fatti è anche il riassunto di quanto visto in campo. Con una pressione ultra offensiva e una tecnica di base a tratti imbarazzante per quanto bella e fluida, da Vitinha-Neves al tridente d'attacco, il Psg ha annichilito ogni tentativo di alzare la testa della formazione di Inzaghi, mancata in toto a partire dai propri uomini chiave.
A fare il bello e cattivo tempo a Monaco di Baviera sono stati i ragazzini di Luis Enrique, quasi un paradosso dopo anni di spese folli per una raccolta di figurine infruttuosa a livello europeo. Se a sbloccare il match è stato l'ex di turno Hakimi, che non ha esultato, a dipingere calcio per tutti i novanta minuti sono stati i piccoletti imprendibili: Vitinha e Joao Neves hanno disegnato trame di gioco veloci e precise, Désiré Doué invece si è preso la scena diventando il primo calciatore capace di prendere parte a tre gol in una finale di Champions League con l'assist per l'1-0 e la doppietta subito dopo. Non male per un classe 2005, senza considerare la rete del cinque a zero siglata da Mayulu (2006) dopo il timbro di Kvaratskhelia.
Zittite le critiche, insomma, il Psg si è messo a fare calcio con un progetto serio e vincente, rilanciando con un acquisto top come il georgiano nel mercato di gennaio e alzando l'asticella dopo il quindicesimo posto nella fase campionato, con tanto di rischio di clamorosa eliminazione. Un traguardo inseguito per un decennio abbondante e arrivato, come spesso accade, quando nessuno se lo sarebbe aspettato veramente.
E l'Inter? Al netto dei soliti discorsi del percorso straordinario per arrivare fino alla finale, che nessuno mai toglierà a questo gruppo, resta la delusione della seconda finale di Champions League persa. Forse ancora di più per il modo in cui è arrivata con la possibilità che un crollo simile possa in qualche modo segnare la fine di un ciclo, proprio quando sembrava giunto il momento di raccogliere i frutti e rilanciare.
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IL TABELLINO
PARIS SAINT-GERMAIN - INTER 5-0
PSG (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes (33' st L. Hernandez); Joao Neves (39' st Zaire-Emery), Vitinha, Fabian Ruiz (39' st Mayulu); Doué (21' st Barcola), Dembélé, Kvaratskhelia (39' st Ramos). A disp.: Safonov, Tenas, Kimpembé, Lee, Beraldo, Mbaye. All.: Luis Enrique.
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard (9' st Bisseck (17' st Darmian)), Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu (25' st Asllani), Mkhitaryan (17' st C. Augusto), Dimarco (9' st Zalewski); Thuram, Lautaro. A disp.: Di Gennaro, J. Martinez, De Vrij, Zielinski, Arnautovic, Frattesi, C. Augusto, Darmian, Taremi. All.: S. Inzaghi.
Arbitro: Kovacs
Marcatori: 12' Hakimi, 20' Doué, 18' st Doué, 28' st Kvaratskhelia, 41' st Mayulu
Ammoniti: Doué (P); Zalewski, all. S. Inzaghi, Thuram, Acerbi (I)
Espulsi: nessuno
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LE STATISTICHE DI OPTA
Il PSG è la seconda squadra francese a vincere la Coppa dei Campioni/Champions League, dopo il Marsiglia nel 1993 (1-0 vs Milan), nell’unica altra finale tra una squadra francese e un’italiana nella competizione, sempre a Monaco.
L’Inter è la prima squadra a perdere una finale in gara secca nella storia delle grandi competizioni europee con cinque gol di scarto.
L’Inter ha perso quattro delle sette finali disputate in Coppa dei Campioni/Champions League, perdendo in particolare quattro delle ultime cinque finali nella competizione.
Il PSG è la squadra che ha atteso più match prima di vincere la Coppa dei Campioni/Champions League per la prima volta: 167 prima della finale, superato il precedente record del Man City, che vinse la coppa nel 117° match, in finale contro l'Inter nel 2023.
In ciascuna delle cinque finali di Coppa dei Campioni/Champions League a Monaco di Baviera, la squadra vincitrice si è aggiudicata il trofeo per la prima volta (Nottingham Forest nel 1979, Marsiglia nel 1993, Borussia Dortmund nel 1997, Chelsea nel 2012 e PSG nel 2025).
L’Inter ha perso due finali di Champions League nell’arco di tre stagioni, l’ultima squadra a perdere due finali nella competizione così ravvicinate era stata la Juventus tra il 2015 (contro il Barcellona di Luis Enrique) e il 2017.
Con questo successo le squadre francesi hanno vinto solo tre delle 16 finali disputate nelle principali competizioni europee, di cui solo due su otto occasioni in Coppa dei Campioni/Champions League.
Luis Enrique è il secondo allenatore a vincere il triplete con due squadre diverse (Barcellona e PSG), dopo Pep Guardiola
Luis Enrique ha vinto tutte le 11 finali disputate in carriera da allenatore in gara secca alla guida di un club (sei con il Barcellona e cinque con il PSG).
Simone Inzaghi è diventato il nono allenatore a perdere più di una finale di Champions League (2023 e 2025).
Désiré Doué è il primo giocatore ad essere coinvolto in tre gol (due reti, un assist) in una finale di Champions League.
Désiré Doué (19 anni e 362 giorni) è il giocatore più giovane a realizzare una doppietta in una finale di Champions League.
Achraf Hakimi è il primo giocatore a segnare un gol contro una squadra con cui ha giocato in precedenza in una finale di Champions League.
Achraf Hakimi è il sesto giocatore africano a segnare in una finale di Coppa dei Campioni/Champions League e il primo marocchino in assoluto a riuscirci.
Khvicha Kvaratskhelia è il primo giocatore georgiano a segnare in una finale di Champions League.
Il PSG ha schierato l’XI titolare più giovane in una finale di Champions League del XXI secolo (età media di 25 anni e 96 giorni).
Nessuno dei giocatori della rosa del PSG era nato quando l’ultima squadra francese prima del Paris SG aveva vinto la Champions League (il Marsiglia nel 1993).
L'Inter (30 anni, 242 giorni) ha schierato il terzo XI titolare più “anziano” in una finale di Coppa dei Campioni/Champions League, dietro al Milan nel 2007 (31 anni, 35 giorni) e la Juventus nel 2017 (30 anni, 337 giorni).
Tra l’età media della formazione titolare del PSG e quella dell’Inter stasera c’era un gap di 5 anni e 146 giorni, la differenza di età più ampia di sempre tra due formazioni titolari in una finale di UEFA Champions League.