Valencia: presentato Prandelli

Presentato il nuovo allenatore: "Il progetto è andare in Champions: non so se in sei mesi, un anno o due..."

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A Valencia è il giorno di Cesare Prandelli, presentato al Mestalla come nuovo allenatore. "Mi ha convinto il progetto che è molto interessante - ha spiegato il tecnico italiano - L'obiettivo è andare in Champions League, non so se ci riusciremo tra 6 mesi, un anno oppure due". Sul momento difficile della squadra. "Non possiamo vivere di fantasie. Il mio compito è far migliorare i giocatori, che per me sono i migliori della Liga".

In un mix di spagnolo e italiano, Prandelli ha risposto a tutte le domande che gli hanno posto i giornalisti presenti nella sala VIP del Mestalla. "Ho detto di sì a Valencia perché, parlando con Suso (il ds Pitarch, ndr) mi ha fatto capire che si trattava di un progetto molto interessante e con la mentalità valenciana che è affascinante".

Il Valencia non naviga in buone acque. "Sono ottimista perché c'è una base tecnica interessante, una squadra che ha margini di miglioramento e una mentalità che vuole sempre costruire: quello che devo fare è trovare un equilibrio che ora ci manca".

Il primo catenaccio dell'allenatore di Orzinuovi quando si parla di mercato invernale. "In questo momento non ci penso. Devo capire il reale valore della squadra. Se pensiamo tutti al mercato, facciamo un errore. Devo rivalutare questa squadra".

Sul suo mondo di intendere il calcio. "La squadra viene prima di tutto. L'obiettivo è quello di lavorare ogni giorno con l'idea di costruire una vera e propria squadram fare in modo che tutti si sentino partecipi nel processo di crescita. Suso mi ha parlato della qualità professionale dei giocatori. E' un onore essere in un club glorioso. La mia idea di gioco è collettiva, mi piace gestire la palla ma so che è impossibile tenerla sempre. Bisogna avere una squadra compatta con due-tre idee di gioco precise. Bisogna recuperare la palla alti, perché altrimenti si lascia troppo spazio".

Prandelli vede analogie con Firenze. "La mentalità valenciana è simile a quella fiorentina. Firenze si sente sempre protagonista e i giocatori devono essere responsabili. Avremo bisogno del sostegno dei tifosi che sono l'anima della squadra e sono fondamentali per noi".

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