Bayern: Ancelotti esonerato

Il tecnico italiano, umiliato dal Psg in Champions, attaccato anche da Robben. Sagnol al suo posto

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Il Bayern Monaco ha esonerato Carlo Ancelotti. Il comunicato ufficiale è arrivato attorno alle 16, dopo una profonda riflessione del club tedesco in seguito alla pesante sconfitta in Champions contro il Psg. Al posto del tecnico italiano prenderà la guida della squadra Willy Sagnol. "Fin dall'inizio della stagione le performance della squadra non sono state all'altezza delle nostre aspettative", si legge nel comunicato del club.

Impossibile continuare assieme. Il comunicato del club non ha lasciato dubbi: la storia di Carletto con il Bayern era arrivata ad una conclusione: "Le performance della nostra squadra sin dall'inizio della stagione non hanno soddisfatto le aspettative del club. La partita di Parigi ha dimostrato chiaramente che ci dovevano essere delle conseguenze", ha detto Karl-Heinz Rummenigge, Ceo del club. "Abbiamo avuto un incontro con Carlo, in cui era presente anche Salihamidzic e abbiamo informato Ancelotti della nostra decisione di non proseguire assieme".

Rummenigge non dimentica di lasciare un messaggio d'affetto per Ancelotti: "Voglio ringraziarlo per il suo lavoro e esprimo il rammarico per la piega che ha preso questa situazione. Carlo rimarrà un mio grande amico. Ma oggi abbiamo dovuto prendere una decisione professionale per il bene del Bayern. Ora aspettiamo che la squadra abbia una reazione positiva, in modo da raggiungere i nostri obiettivi per la stagione.

Al posto di Ancelotti la panchina è stata affidata, ad interim, a Willy Sagnol, francese classe '77, che col Bayern ha giocato dal 2000 al 2009. Era il vice di Ancelotti. Oltre a Carletto, il Bayern ha dato il benservito anche a tutto lo staff del tecnico italiano: lasciano la Germania, quindi, il figlio Davide, Giovanni Mauri, Francesco Mauri e Mino Fulco.

Sul mercato tedesco è libero Tuchel, ma secondo tutti i media tedeschi l'idea del Bayern è di aspettare la fine della stagione per ingaggiare l'attuale tecnico dell'Hoffenheim, Julian Nagelsmann, classe '87.

Fulmini e tempeste in Baviera. Il 3-0 incassato dal Bayern in Champions contro il Psg è costato l'esonero a Carlo Ancelotti. Si era capito già nei minuti successivi al match che la situazione stava precipitando. Rummenigge non gli aveva risparmiato una dura critica già al termine della partita: "Questo non è il vero Bayern".

Al Parc des Princes contro lo staripante Paris Saint Germain non sarebbe stato facile per nessuno, ma il 3-0 con cui Neymar e compagni hanno spazzato via i bavaresi non è andato giù alla società e ai tifosi. Nel mirino dei supporters tedeschi e della critica erano finite le scelte di formazione e soprattutto per le esclusioni eccellenti di Robben (entrato al 70') e Ribery (rimasto in panchina). Una decisione (non) commentata dallo stesso Robben a fine partita: "Meglio non commentare le scelte, ogni parola detta in più sarebbe troppo".

Per la prima volta in carriera, Ancelotti si è trovato costretto a far fronte alle difficoltà nella gestione dello spogliatoio, marchio di fabbrica dei suoi successi in tutta Europa. Le frizioni con Robben, infatti, vanno ad aggiungersi a quelle recenti con Ribery, Lewandowski e Müller. I senatori della squadra, non proprio gli ultimi arrivati. Una spaccatura non risanata dentro e fuori dal campo.

Una situazione insostenibile al rientro a Monaco di Baviera, tanto da obbligare il club a un vertice d'urgenza per decidere la strategia da adottare. Ancelotti ha pensato alle dimissioni, ma alla fine le parti hanno convenuto per un esonero precoce, prima di Natale, che al Bayern mancava dal 1991.

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