"Stress psicologico" senza precedenti. E' la conseguenza della lunghissima quarantena cui è stata sottoposta la Nazionale cinese di calcio, rimasta per tutto marzo in isolamento a Dubai dove stava svolgendo un 'campus' di allenamento in vista delle partite di qualificazione ai Mondiali annullate, e poi costretta al rientro a casa, il 23 dello scorso mese, a una quarantena vera e propria nell'isola di Hainan.
"In questo periodo, tutti, giocatori e staff, sono stati sottoposti a una fortissima pressione psicologica - ha raccontato alla tv cinese Li Tie, il ct che ha preso il posto di Marcello Lippi - Erano tutti in stato d'ansia, con un po' di nostalgia condita dai timori per la nostra sicurezza". Oltre a un elevato grado di stanchezza, emerso - come rivelato dai media cinesi - da controlli effettuati al ritorno.
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