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Ibra ad Ancelotti: "Io sono Gesù"

Il centrocampista italiano a FourFourTwo: "Zlatan ha grande autostima e questo lo aiuta ad essere un fuoriclasse"

07 Gen 2015 - 21:12

Non solo gol e magie. Il grande merito di Zlatan Ibrahimovic nella conquista della Ligue 1 2012-2013, la prima per il Psg dopo 19 anni, fu quello di infondere convinzione ai compagni. Marco Verratti a FourFourTwo svela un curioso retroscena. "Prima della sfida con il Lione, Ancelotti era un po' nervoso, quindi Ibra gli si avvicinò e gli chiese se credesse in Gesù. Il mister annuì e lui gli disse: 'Bene, credi in me. Allora rilassati'".

La gara a cui fa riferimento Verratti è quella disputata nel dicembre del 2012, valevole per la 16a giornata. Il Psg vinse 1-0, Ibra non segnò ma servì un assist al bacio per la testa di Matuidi che realizzò il gol vittoria.

"Zlatan è così, ha una grande autostima che lo aiuta ad essere un fuoriclasse". Il centrocampista ex Pescara tesse le lodi del campionissimo svedese. "Siamo abituati a vedergli fare gol bellissimi, ma non è tutto frutto del caso - ha spiegato al giornale britannico - Ibra è molto pignolo in allenamento, lavora su tutto. Ha una creatività e una coordinazione che hanno pochissimi giocatori".

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