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Premier League: United ko con l’ultima in classifica, esordio insipido per Tuchel

I Red Devils cadono in casa 1-2 contro lo Sheffield United, solo 0-0 per il primo Chelsea post-Lampard. Pari anche tra Everton e Leicester

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Nella 20esima giornata di Premier League il Manchester United cade nel match più semplice dell’anno, sulla carta, e lascia la vetta al City. Contro lo Sheffield, ultimo, non basta il colpo di testa di Maguire, perché Bryan e Burke confezionano l’1-2. È senza reti invece la prima del Chelsea di Tuchel con il Wolverhampton, mentre Everton e Leicester fanno 1-1 con James Rodriguez e Tielemans. Vince infine 3-2 il Burnley, nessuna rete a Brighton.

MANCHESTER UNITED-SHEFFIELD UNITED 1-2
Mai abbassare la guardia, nemmeno se affronti l’ultima in classifica con soli 5 punti. Lo si capisce già poco dopo al quarto d’ora, quando Sharp sfugge bene alle marcature e conclude a rete, ma De Gea ci mette il piede evitando un inaspettato svantaggio. Pericolo scampato? Macché, solo cinque minuti più tardi è Bryan a fare lo scherzetto allo United deviando di testa un corner per il vantaggio Sheffield. I Red Devils provano quindi a dare senso allo schiacciante possesso palla, ma riescono solo a raccogliere una rete annullata a Martial per fallo di Maguire sul portiere. Per raddrizzare una serata che sembra ormai storta deve scomodarsi proprio il numero 5, che veste i panni dell’ex “ingrato” e incorna per il pari su calcio d’angolo di Telles. È il 29’ e la banda di Solskjaer dà così inizio all’operazione rimonta. Una bella iniziativa, che però finisce alle ortiche in pochi minuti: una collezione incredibile di errori in area United fa finire il pallone sui piedi di Burke, che colpisce con potenza e buca De Gea grazie alla deviazione di Tuanzebe. I Red Devils si buttano così all’arrembaggio, ma ormai è tardi e c’è tempo solo per un paio di chance sprecate. Seconda ma clamorosa vittoria in campionato per lo Sheffield, sempre ultimo, mentre lo United resta a -1 dai cugini del City che hanno però una gara da recuperare.

CHELSEA-WOLVERHAMPTON 0-0
Non è certo l’esordio che Tuchel si aspettava: è vero che le migliori occasioni del match sono per i londinesi, ma a Stamford Bridge il Chelsea non dà quasi mai l’impressione di poter vincere la prima dell’era post-Lampard. L’avvio di gara è a ritmi blandi, con l’evidente bisogno dei Blues di avere più tempo per assimilare i concetti del nuovo allenatore. Nella prima frazione di gioco sono due le azioni degne di nota, entrambe a pochi minuti dall’intervallo: un‘incornata di Rudiger parata da Rui Patricio e una girata di testa di Dendoncker che finisce di poco alta. Nella ripresa la prima chance è del Wolverhampton perché Pedro Neto scheggia la traversa dopo un’azione personale, ma la solfa è la stessa dei primi 45’. Non un match imperdibile, insomma. Da segnalare solamente un paio di azioni interessanti negli ultimi dieci minuti, ma Kovacic conclude largo di poco dal limite dell’area e Abraham trova un attentissimo Rui Patricio a negare al Chelsea, ottavo in classifica, la vittoria interna che manca ormai dal 21 dicembre. 

EVERTON-LEICESTER 1-1
Uno scontro diretto dal sapore europeo a Goodison Park, il match più delicato dei cinque in programma. Se è il Leicester a farsi avanti per primo con una botta potente di Maddison alta di poco, in vantaggio ci va l’Everton di Ancelotti: l’allenatore ringrazia lo splendido piede di James Rodriguez, che delizia i pochi presenti con un palo-gol d’autore dal limite dell’area. La squadra di Rodgers non ha però nessuna intenzione di perdere contatto con le due di Manchester e apre il secondo tempo alla convinta ricerca del pari: dopo soli sei minuti il tiro di Justin dal limite termina però di poco a lato. Il forcing degli ospiti non è tuttavia vano, perché a metà ripresa un rasoterra da fuori area di Tielemans evita una selva di gambe e coglie di sorpresa Pickford. Il portiere si riscatta però una decina di minuti più tardi su Ayoze Perez, mandando il suo tiro in angolo con la punta delle dita. L’ultimo sussulto è un colpo di testa largo di Calvert-Lewin e poi le squadre si devono accontentare di un pari divertente, soprattutto nella ripresa.

BURNLEY-ASTON VILLA 3-2
Continua l’eccellente momento del Burnley di Dyche, che centra la terza vittoria consecutiva e si allontana dalla zona retrocessione con un match divertente e per nulla scontato. Nonostante il punteggio pirotecnico il primo tempo vede solamente una rete, il vantaggio degli ospiti con Watkins: è il 14’ e la rasoiata del numero 11 corona una splendida giocata di Targett, assist-man del caso. Finisce l’intervallo e la gara si incendia, già al 7’ con il Burnley che ristabilisce la parità grazie al colpo di testa di Mee su corner. Il risultato regge così per un quarto d’ora, quando Grealish riporta avanti i suoi di destro cacciando i padroni di casa ancora in una situazione di inseguimento. Intorno alla mezz’ora della ripresa il Burnley si esibisce però in uno scatto d’orgoglio che ribalta le prospettive, con due reti in 180 secondi. McNeil agguanta infatti il pari con un bel mancino dalla distanza che si insidia nell’angolino basso di Martinez e poi lo stesso numero 11 serve un bel cross in area per la testa di Wood e il sorpasso definitivo. Matura così il terzo k.o. consecutivo in trasferta per la squadra di Smith, decima in campionato.

BRIGHTON-FULHAM 0-0
Novanta minuti che lasciano invariate le distanze a cavallo della zona retrocessione e che ribadiscono che a Brighton e Fulham serve di più per evitare un finale di stagione con l’acqua alla gola. Al Falmer Stadium i primi 45’ non sono da stracciarsi le vesti: le emozioni si concentrano intorno al 20’, ma Areola si dimostra in serata negando entrambi i gol. In quattro minuti l’ex Psg riesce infatti sia a parare un tiro insidioso di Trossard che a neutralizzare un colpo di testa di Dunk. Questo e poco altro fino all’intervallo, ma la ripresa non accontenta chi si aspetta un drastico cambio di ritmo. La prima vera occasione del secondo tempo arriva infatti dopo circa 25 minuti ed è sempre dei padroni di casa: Maupay fa tutto bene, ma il gesto tecnico più importante è solo un tiraccio lontano dallo specchio. Poi regna una calma quasi piatta fino ai minuti di recupero, quando il Fulham sfiora il gol vittoria: serve infatti una provvidenziale scivolata per impedire a Loftus-Cheek di ergersi a uomo del match. Il Fulham rimane così terzultimo proprio a cinque punti di ritardo dal Brighton e la vittoria in campionato continua a mancare da fine novembre.

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