Finisce 2-1 contro il Tottenham, condannato dall’autorete di Alderweireld. Reds a +2 sui Citizens
Un autogol sfortunato di Alderweireld al 90’ permette al Liverpool di battere 2-1 il Tottenham e riallungare a +2 sul Manchester City. Vantaggio Reds di Firmino, ma Lucas Moura pareggia nella ripresa e Anfield trattiene il fiato prima di rianimarsi quando il difensore degli Spurs mette nella propria porta. Il Chelsea batte soffrendo il Cardiff 2-1 e resta in corsa per il quarto posto: decide di testa Loftus-Cheek al 91’.
LIVERPOOL-TOTTENHAM 2-1
A fine partita Klopp è sotto la Kop a godersi tutto l’entusiasmo di Anfield che può ancora sognare di tornare a vincere il titolo dopo 29 lunghi anni di attesa. L’allenatore del Liverpool libera così la sua tensione al termine di una partita tirata e intensa contro il Tottenham, risolta al 90’ dal tocco di Alderweireld che mette nella propria porta un pallone che tra qualche settimana potrebbe essere ricordato come decisivo nella corsa per questa Premier League. Tre centrali più due esterni, così il Tottenham cerca di contenere il classico tridente offensivo del Liverpool, formato da Salah, Firmino e Mane. Il Liverpool ci mette qualche minuto a capire come provare a mettere in difficoltà la linea degli Spurs e la scelta è quella di coinvolgere anche i terzini per allargare il campo e con i cambi di gioco provare a trovare qualche movimento imperfetto. Al 16’ i Reds passano con una giocata di questo tipo. Il pallone arriva a Robertson che crossa in area, Firmino si muove alle spalle di Sanchez è così è solo tra il colombiano e Vertonghen per schiacciare di testa e mettere alle spalle di Lloris. Liverpool che continua a spingere perché il Tottenham sente il peso dello svantaggio e Mane a giro non va lontanissimo dal raddoppio. La squadra di Pochettino, ancora in tribuna per squalifica, fatica a trovare Eriksen tra le linee e Kane in avanti è sempre guardato da vicino da un implacabile van Dijk. Solo una palla persa dal Liverpool porta Alli a minacciare con un tiro da fuori Alisson, prima di un finale di tempo in cui le squadre prendono fiato senza esasperare ritmi e intensità della gara. Secondo tempo più tattico, il Liverpool aspetta, ma senza abbassarsi troppo, con il Tottenham chiamato a fare qualcosa di più. Spurs che passano a quattro in difesa, dentro Son per Sanchez, e pareggiano subito. Punizione veloce battuta da Kane, Trippier indietro per Eriksen che sembra calciare male, ma il pallone arriva a Lucas Moura che anticipa Alisson e pareggia al 70’. Klopp manda in campo Origi e si schiera con quattro attaccanti, il pareggio serve a pochissimo al suo Liverpool che non vuole rimanere in testa a pari merito con il Manchester City. Negli spazi però il Tottenham ha i giocatori per fare male, ma prima Sissoko, in contropiede 2 contro 1, tira altissimo da dentro l’area, poi Alli a giro va solo vicino ai pali della porta dei Reds. L’episodio che decide una partita fondamentale per il Liverpool arriva al 90’, quando Salah colpisce di testa in area sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Lloris respinge sulle gambe di Alderweireld che in maniera goffa fa autogol, generando il nuovo ruggito di Anfield. Vittoria sofferta, ma non per questo meno importante per il Liverpool che festeggia con la sua gente e può continuare a camminare verso una gioia attesa dal 1990.
CARDIFF-CHELSEA 1-2
Sarri lascia in panchina Kante e Hazard, a centrocampo c’è Kovacic e in avanti Willian e Pedro si sistemano ai lati di Higuain, per il Cardiff invece un 4-2-3-1 che cerca di restare il più compatto possibile di fronte al possesso palla estenuante del Chelsea. Ai Blues però mancano inventiva e imprevedibilità, in questo modo il Cardiff non fatica più di tanto a mantenere fermo il punteggio. Gli unici tentativi pericolosi per il Chelsea nei primi 45 minuti arrivano con una conclusione da fuori di Pedro larga non di molto e una punizione dal limite di Willian imprecisa, anche se di poco. Per il Cardiff c’è solo un guizzo di Murphy in area di rigore, con Kepa che può guardare il pallone rotolare a distanza di sicurezza dalla sua porta. Primo tempo soporifero, ripresa che subisce subito una scossa. Al 46’ infatti rimessa allontanata male dalla difesa del Chelsea, pallone rimesso dentro l’area e Camarasa gira al volo sotto la traversa. Sarri capisce che non può perdere tempo per provare a cambiare il ritmo della propria squadra e quindi è il momento di far entrare Hazard. Il Chelsea prova in tutti i modi, palla a terra, ad aprire la difesa del Cardiff, ma sugli esterni o al centro la situazione sembra essere sempre bloccata, con i padroni di casa concentrati e intensi su ogni azione che si avvicini alla propria area di rigore. Nel finale, allora, i Blues cercano di alzare il pallone, nella speranza di trovare una disattenzione nella retroguardia del Cardiff. Per fortuna di Sarri accade proprio questo all’84’, con Azpilicueta tutto solo che può girare il pallone all’angolino. Un punto però servirebbe a poco per mantenere il ritmo del Manchester United. Al 91’ altro cross messo in mezzo e questa volta è Loftus-Cheek, entrato dalla panchina, a prendere posizione di prepotenza e a mettere ancora di testa alle spalle di Etheridge. Beffa atroce per il Cardiff, insperato sollievo per il Chelsea e per Sarri.