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Premier League: City di nuovo primo, pari United-Chelsea, crollo Arsenal

Aguero piega il Burnley, a Old Trafford Marcos Alonso risponde a Mata, doppio Vardy stende i Gunners

28 Apr 2019 - 19:35

Il Manchester City batte 1-0 il Burnley e torna in testa alla Premier League a +1 sul Liverpool. Dopo un primo tempo con poche emozioni, per Guardiola ci pensa il solito Aguero al 63’. A Old Trafford Manchester United-Chelsea finisce 1-1 con i gol di Mata all’11’ e Marcos Alonso al 43’. Sarri conserva il quarto posto. Brutta sconfitta per l’Arsenal 3-0 contro il Leicester, trascinato da Vardy a segno con una doppietta.

BURNLEY-MANCHESTER CITY 0-1
I primi venti minuti del match scorrono senza grosse emozioni con il City, obbligato a vincere per tornare in vetta alla classifica e superare il Liverpool (vittorioso venerdì sera per 5 a 0 contro il fanalino di coda Huddersfield), che cerca di fare la partita ma non riesce a creare occasioni da gol, complici anche i numerosi errori commessi dalla squadra di Guardiola in fase di impostazione e un Burnley ben posizionato in campo, capace di chiudere bene gli spazi e soprattutto le incursioni di Aguero. Al 22’ sono proprio i padroni di casa a farsi vedere dalle parti di Ederson: Walker scivola e perde palla a centrocampo, Hendrick serve Wood ma l’attaccante si fa anticipare dall’uscita bassa del portiere. Il City si rende per la prima volta pericoloso al 28’ con Bernardo Silva, che si fa largo nell’area avversaria ma il suo tiro è ben parato da Heaton. Alla mezz’ora i Citizens aumentano il ritmo e al 33’ è David Silva ad avere sui piedi il pallone del possibile vantaggio. La conclusione dello spagnolo, a pochi passi dalla porta, è però murata dalla difesa casalinga. Al 40’ acuto di Aguero: l’argentino raccoglie palla sulla trequarti, si gira, salta un avversario e fa partire un gran tiro dal limite che finisce di poco alto sulla traversa. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, con Guardiola per niente soddisfatto della prestazione dei suoi. Seconda frazione di gioco che inizia subito con il City in attacco: al 47’ bolide di Aguero respinto da Heaton, mentre due minuti più tardi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, l’arbitro non vede un netto fallo di mano in area di rigore da parte di Barnes. Al 52’, Bernardo Silva calcia di potenza dal limite dell’area piccola al termine di un’azione insistita, il portiere avversario respinge. I minuti successivi sono un vero e proprio assedio da parte della squadra di Guardiola, con il Burnley che non riesce a uscire dalla propria trequarti. Il vantaggio del City è ormai nell’aria e arriva puntuale al 63’, grazie al solito Aguero che di prepotenza calcia da pochi passi dalla porta: il pallone viene respinto da un difensore poco oltre la linea, l’arbitro aspetta il responso della goal line technology e assegna la rete. Dopo l’1-0, il City continua a dominare la partita e si rende più volte pericoloso. Al 75’ Gabriel Jesus, subentrato al posto di Sané, supera il diretto avversario con un gran controllo al volo, salta il portiere ma il suo tiro è respinto sulla linea da Mee. La partita scivola verso il novantesimo con gli ospiti in saldo controllo del risultato, seppur qualche brivido lo vivono durante i minuti di recupero, quando il Burnley cerca la clamorosa rete del pareggio ma Kompany è bravo a chiudere il filtrante di Barnes. Al triplice fischio finale, il Manchester City è di nuovo in vetta alla Premier League, a +1 sul Liverpool.

LEICESTER-ARSENAL 3-0

L'Arsenal prosegue il suo periodo nero e non solo manca l'aggancio (o il sorpasso) al Chelsea quarto in classifica, ma rimedia la terza sconfitta consecutiva complicando non poco il proprio cammino alla caccia di un posto in Champions League. E non è tutto, perché a Leicester i Gunners si fanno dominare e perdono senza alcuna attenuante, arrivando a 48 gol subiti in stagione e a tre partite di fila con tre gol al passivo (un record che resisteva dal 1967). Parte subito in controllo il Leicester, che fa girare bene palla e si rende anche pericoloso dalle parti di Leno: già al 7' minuti Evans spaventa la retroguardia dell'Arsenal con un bel colpo di testa che non inganna il portiere ospite, poi è Tielemans a provarci dalla distanza arrivando però in controtempo sul pallone. Ancora più pericoloso è Maddison, con il destro sul primo palo che termina sul fondo di pochissimo. Il possesso palla dei primi 20 minuti dice 81% Leicester, così i Gunners provano a reagire in contropiede: al 23' è Iwobi a proporsi sulla sinistra, sul suo cross arriva il destro al volo di controbalzo di Lacazette a dimostrare che gli ospiti sono ancora vivi. Soffrono maledettamente, però, come dimostrano la folata di Chilwell sulla sinistra (Maitland-Niles si fa sistematicamente saltare) e due grandi parate di Leno su Vardy e Ndidi. Al 31' è poi ancora Vardy a trovarsi davanti al portiere tedesco su gran lancio di Albrighton, ma il suo pallonetto sorvola la traversa. Al 35' l'Arsenal prova a reagire, con Aumabeyang che si distende in un contropiede concluso dal sinistro di Iwobi respinto di piede da Schmeichel, poi però perde per espulsione il disastroso Maitland-Niles (evitabile il suo pestone a Maddison) e ancora una volta Vardy impegna Leno.
Nel secondo tempo Emery getta nella mischia Koscielny al posto di Iwobi (per qualche minuto era stato costretto a giocare da terzino addirittura Mkhitaryan). La contromisura regge però per appena un quarto d'ora: al 59' infatti Maddison dalla destra fa piovere in area un cross profondo su cui si avventa Tielemans, che manda a vuoto proprio Koscielny e incorna in porta il pallone del giusto vantaggio Leicester. E dopo un breve break dell'Arsenal (timide occasioni per Torreira e Aubameyang), le Foxes insistono: al 73' Tielemans riceve palla da Barnes e libera uno spettacolare destro a giro che sfiora il palo, un minuto dopo Leno deve parare nel corso della stessa azione prima su Ricardo Pereira e poi su Barnes. Nel finale è il giovanissimo Nketiah (subentrato a Lacazette) a far sperare all'Arsenal di riprendere la partita, speranza che viene demolita da quanto avviene nei minuti finali. All'86' arriva infatti il 2-0 di Vardy, che aiuta a capire le difficoltà dell'attuale Arsenal: il tutto parte da un rinvio dal fondo di Schmeichel che scavalca come due birilli Papastathopoulos e Koscielny, il numero 9 delle Foxes ha tutto il tempo di tentare il pallonetto, colpire la traversa e raccogliere il rimpallo appoggiando di testa il pallone nella porta sguarnita. E dopo un contropiede tre contro uno fallito da Barnes, arriva anche il 3-0 dello stesso Vardy, puntuale su un cross dalla destra di Pereira. E per l'Arsenal è davvero notte fonda.

MANCHESTER UNITED-CHELSEA 1-1
Arsenal e Tottenham si sono fermate nella corsa verso la Champions League, United e Chelsea vogliono evitare di imitare Gunners e Spurs. Solskjaer deve uscire da un periodo complicato, Sarri invece è chiamato provare a conquistare i tifosi in questo finale di stagione arrivando tra le prime quattro, ma le cose a Old Trafford per l’ex allenatore del Napoli si complicano abbastanza presto. Lukaku è trovato alle spalle di Rudiger da un grande lancio di Shaw, buon controllo, ma poi il belga non trova il tempo per battere Kepa, ostacolato anche dal recupero del difensore ex Roma. Ancora Lukaku protagonista all’11’ quando lo United sblocca il punteggio: palla alzata da trequartista per la corsa di Shaw che rimette all’indietro sull’uscita di Kepa, Mata con il destro rende inutile la posizione di David Luiz sulla linea di porta nel tentativo di salvare all’ultimo. Solskjaer può così esultare e sorridere abbracciando Phil Neville in panchina. Chelsea costretto a venire in avanti con più convinzione, Manchester United che si sistema ordinato e compatto a difesa di De Gea e sfiora il pari con il colpo di testa di Bailly da angolo che finisce vicino al palo di Kepa. Al 43’, all’improvviso, i Blues pareggiano, ma devono ringraziare sentitamente De Gea. Rudiger calcia da molto lontano senza troppe idee, lo spagnolo sbaglia in maniera incredibile la tecnica della presa, Marcos Alonso ci crede e con un angolo difficile trova il palo interno e il fondo della rete con il tap in.

Secondo tempo caratterizzato dagli infortuni. Rudiger e Bailly infatti sono costretti a uscire dal campo per due infortuni al ginocchio che per entrambi sembrano essere abbastanza gravi. Le due squadre aumentano i momenti in cui il confronto si sviluppa soprattutto in mezzo al campo e vicino all’area di rigore, ma nessuno riesce mai a concedere a Lukaku o Higuain palloni buoni da provare a finalizzare negli ultimi metri. Willian su punizione non spaventa De Gea, aumentano i falli e gli interventi anche duri, a risentirne sono le emozioni e le occasioni in grado di modificare la parità. Sarri deve cambiare anche Willian per problemi fisici dopo un’entrata molto al limite di Rojo che con il piede a martello prende in pieno la caviglia dell’ex Shakhtar Donetsk. Old Trafford prova a spingere lo United verso un successo che sarebbe fondamentale nella corsa al quarto posto e al 93’ Rojo va ad un passo da un gol pesantissimo, ma il suo colpo di testa è salvato sulla linea da Pedro. L’ultimissima occasione è per Higuain che per una volta al 97’ non è in fuorigioco e cerca di oltrepassare De Gea con un tocco sotto, lo spagnolo è bravo a restare in piedi e mettere in angolo. Il punto finale accontenta di più Sarri che rimane quarto con 68 punti, 3 in più del Manchester United che resta invece al sesto posto a quota 65. In mezzo l’Arsenal è quinto a 66.

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