IL RETROSCENA

Mbappé e il colloquio con Macron: "Mi ha chiesto di restare. Real? Non si sa mai..."

Al New York Times, il giocatore francese ha svelato i retroscena sul suo rinnovo per il Paris Saint-Germain: "Questione di soldi? No, mi avrebbero pagato ovunque"

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Sono passati quasi quattro mesi da una delle decisioni più pesanti nella carriera di Kylian Mbappé: a fine maggio, la stella della Nazionale aveva detto sì al rinnovo col Paris Saint-Germain cestinando la proposta del Real Madrid. Una scelta che l'opinione pubblica ha fatto passare per opportunista e avida. "Ovunque io vada mi daranno soldi", ha risposto il francese al New York Times. Il sogno Real Madrid è stato accantonato solo per il momento: "Non sai mai cosa accadrà. Non ci sono mai stato ma sembrava fosse già la mia casa". Un sogno, quello della camiseta blanca, accantonato anche grazie all'ingerenza del presidente della Repubblica Macron: "Mi ha chiesto di restare, mi ha detto che sono importante per il paese"

Vedi anche Juventus, Allegri: "Psg favorita numero uno, serviranno 10 punti per passare" juventus Juventus, Allegri: "Psg favorita numero uno, serviranno 10 punti per passare" Secondo il New York Times, il presidente francese era consapevole che Kylian avrebbe scelto il Real Madrid prima o poi. Dunque, Macron è intervenuto telefonicamente con l'obiettivo di ritardare questa sua scelta: "Mi ha detto: 'Voglio che resti. Non voglio che tu vada adesso. Sei molto importante per il paese. Hai tempo, puoi aspettare ancora un po'' Quando il presidente te lo dice, conta", rivela Mbappé. Nella loro conversazione, il giocatore dei bleus e il presidente della Repubblica hanno parlato di tutto: soldi, avvocati, famiglia. "Non avrei mai immaginato che avrei parlato con il presidente del mio futuro, del futuro della mia carriera, quindi è pazzesco, davvero pazzesco", afferma il giocatore.

Da lì il repentino dietrofront rispetto la proposta del Real Madrid, e la conseguente insurrezione dei suoi estimatori, convinti che fosse una scelta dettata esclusivamente dalla pecunia e da particolari influenze sulla rosa che la società avrebbe garantito al giocatore: "Non è il mio lavoro e non voglio farlo perché non sono bravo. Sto bene in campo e fuori dal campo, non è il mio ruolo. Ci sono molte persone che sono migliori di me". Svelato il retroscena di uno degli affari più bollenti dell'anno, per Mbappé è tempo di tornare a competere per il premio più agognato: quel Pallone d'Oro che sembra sempre più alla sua portata, visto il rallentamento di Cristiano Ronaldo e Messi. "Non ho limiti. E Ronaldo, Messi, si fermeranno. Dobbiamo trovare qualcun altro, qualcuno di nuovo", ha detto.

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