SPAGNA

Liga: l’Atletico cade a Siviglia e manca l’allungo, Valencia ko dopo il caso Diakhaby

Colchoneros affondati da Acuña: restano in vetta, ma il Barcellona può portarsi a -1. Il Cadice batte i valenciani nel finale: il calcio giocato, però, passa in secondo piano

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Dura sconfitta per l’Atletico Madrid nella 29a della Liga: il Siviglia batte 1-0 i Colchoneros grazie a un gol di Marcos Acuña al 70’, rete contestata dagli ospiti per un presunto mani a inizio azione di Ocampos (che all’8’, tra l’altro, aveva sbagliato un rigore). L’Atletico ora rischia: con il Real a -3, se il Barcellona vince lunedì sera si porta a -1. Riprende dopo la sospensione, per il caso Diakhaby, Cadice-Valencia: finisce 2-1 in un’atmosfera surreale.

SIVIGLIA-ATLETICO MADRID 1-0

Adesso l’Atletico inizia davvero a tremare: al Sanchez Pizjuan arriva una sconfitta contro un solidissimo Siviglia e, in caso di vittoria del Barcellona nel posticipo di lunedì sera contro il Valladolid, resterebbe un unico punticino a dividere i Colchoneros capolista dai blaugrana, in piena rimonta. Che la serata sia difficile per gli uomini del Cholo Simeone si capisce già all’8’, quando l’arbitro Gil Manzano punisce, forse con eccessiva severità, un contatto in area fra Saul Ñiguez e Rakitic: Oblak, però, ha i riflessi di un gatto e para il rigore all’ex milanista Ocampos, salvando almeno per il momento la squadra ospite. Il match vive sulle ali dell’equilibrio, con le due contendenti che preferiscono non scoprirsi: le emozioni sono poche e i centravanti titolari, de Jong da una parte e Suarez dall’altra, faticano a trovare spazio. L’andamento dell’incontro, in particolare, innervosice proprio l’uruguagio, che si fa ammonire al 56’ e, vista la sua presenza nell’elenco dei diffidati, sarà costretto a saltare l’impegno di domenica prossima, sempre a Siviglia ma contro il Betis. Nulla, comunque, sembra scalfire lo 0-0, ma al 70’ arriva il colpo vincente dei padroni di casa: Jesus Navas riesce quasi miracolosamente a raggiungere il pallone sul fondo del campo e a crossarlo a centro area, dove trova il colpo di testa vincente di Marcos Acuña, che vale il vantaggio. Vibranti le proteste dei Colchoneros per un fallo di mani di Ocampos in avvio di azione: nonostante il tocco sembri evidente dalle riprese televisive, l’arbitro è inflessibile e il gol resta. La mazzata è troppo forte per l’Atletico, la reazione allo svantaggio è disordinata e inefficace. Il Siviglia, dunque, non fa fatica a resistere e conquista un successo che praticamente chiude il discorso Champions (i punti di vantaggio sui cugini del Betis, quinti in classifica, sono ben 12). L’Atletico, invece, deve fare i conti con il terzo ko stagionale, e sente sempre di più il fiato di Real e Barcellona sul collo.

CADICE-VALENCIA 2-1

Si fa fatica a parlare dell’aspetto sportivo di una partita che, inevitabilmente, resterà nelle cronache di questa domenica di Pasqua per quanto accaduto al 29’ del primo tempo: sul punteggio di 1-1, per effetto delle reti di Juan Cala al 14’ per gli andalusi e di Kevin Gameiro al 19’ per gli ospiti, succede qualcosa proprio fra l’autore dell’1-0 e il centrale del Valencia Mouctar Diakhaby: improvvisamente quest’ultimo si agita, ritiene di essere stato insultato oltre limiti che non andrebbero mai superati. La partita è sospesa, e dopo quasi un quarto d’ora di discussione i giocatori del Valencia escono dal campo, per protesta. Per altri dieci minuti non si comprende il da farsi, poi l’improvviso ritorno in campo: c’è Cala, anche se con lo sguardo perso nel vuoto, manca invece Diakhaby, sostituito da Guillamon. Si torna a giocare e l'incontro ci mette un po’ a riprendere ritmo, dopo l’intervallo Cala (ormai fuori partita con la testa) lascia spazio a Marcos Mauro e sarà proprio quest’ultimo a decidere il match, con un colpo di testa schiacciato su cross di Alejo quando mancano due minuti al 90’. Agli ospiti non basta l’ingresso di Musah e Cutrone appena dopo la rete del 2-1: i tre punti, importanti in chiave salvezza, vanno al Cadice, ma inevitabilmente andrà fatta chiarezza sul caso Cala-Diakhaby, una macchia non da poco per il calcio spagnolo.

ELCHE-BETIS 1-1

Mezzo passo falso in chiave europea per il Betis, che non va oltre il pareggio esterno contro l’Elche, squadra in lotta per la salvezza. Agli uomini di Manuel Pellegrini non basta passare in vantaggio, al 14’, con un calcio di rigore che Borja Iglesias prima si procura (tanto brutta quanto inutile la scivolata di Verdù, perché l’attaccante degli andalusi non sarebbe riuscito ad arrivare sul pallone) e poi trasforma in prima persona. Al 36’, infatti, Pere Milla indovina il corridoio giusto in area e colpisce a rete il pallone crossato da Tete Morente, beffando così Claudio Bravo per il pari. Il Betis subisce il colpo ma nella ripresa prova a tornare avanti, stazionando stabilmente nella metà campo avversaria: è però un predominio sterile, che nemmeno gli ingressi di Loren e Joaquin al posto di William Carvalho e Aitor Ruibal riescono a tramutare nel gol vittoria. L’Elche difende così l’1-1, che permette di aggiungere un punto importante alla classifica (ore è a 26, 2 punti più dell’Huesca terz’ultimo), mentre il Betis aggancia il Villarreal al quinto posto a quota 46, benché i 12 punti di ritardo dai cugini siano al limite del recuperabile.

ALAVES-CELTA VIGO 1-3

Sfruttando nel migliore dei modi una partenza fulminante, il Celta conquista una vittoria fondamentale in chiave salvezza, ai danni di un Alaves sempre più in crisi. Gli ospiti non hanno letteralmente pietà dei loro avversari nei primi 20 minuti: all’8’ Nolito firma il vantaggio approfittando di un errore nell’impostazione dal basso (responsabilità a metà fra il portiere Pacheco e il terzino sinistro Duarte), Iago Aspas al 14’ e Santi Mina al 20’ segnano il secondo e il terzo gol prendendo ancora in controtempo una difesa imbambolata. Soltanto a inizio ripresa si apre uno spiraglio: l’ex interista Murillo lascia i dieci i galiziani al 54’ dopo aver ricevuto il secondo giallo, ma nonostante gli sforzi bisogna attendere l’86’ per la rete che prova a riaccendere l’incontro, con Florian Lejeune che risolve un batti e ribatti in area. Si tratta, però, del gol della bandiera: il Celta vince e sale a 37 punti, +13 sul terzultimo posto, mentre l’Alaves, che nelle ultime sette ha raccolto un solo punto, resta drammaticamente ultimo, a quota 23.

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